Allarme siccità lampo. Uno studio dell’Oklahoma Universitypubblicatola settimana scorsa sulla rivistaCommunications Earth & Environmentstima che lasiccità improvvisa, caratterizzata da un’essicazione insolitamente rapida, aumenterà a livello globale conpicchi in Nord America e in Europa. Modelli che sembrano confermare la tendenzaanalizzataad aprile suSciencedallaNanjing University of Information Science and Technology, che ha evidenziato come “c’è statauna transizione verso più siccità improvvisenel 74% delle regioni globali identificate dalrapportospeciale sugli eventi estremi del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc)”. In particolare nelVecchio Continentesi prevede che, nello scenario di emissioni più estremo, la siccità lampo possa passare da un’incidenza del 32% registrata nel 2015 al53% nel 2100, corrispondente a unaumento di 1,7 voltedel rischio annuale. «Dato il loro rapido sviluppo, lestrategie di mitigazionedella siccità sono difficili da attuare durante le siccità improvvise perché questi eventi spesso si sviluppano con un preavviso limitato, provocando al contempo impatti di vasta portata su tutta la superficie terrestre», spiegano i ricercatori. Gli autori hanno proiettato futuri eventi di siccità lampo in tre diversi scenari, che esplorano come il mondo potrebbe cambiare in base adiverse politiche climatiche, spaziando da uno scenario sostenibile a uno scenario ad alte emissioni. In tutti e tre gli scenari, si prevedeva che il verificarsi di siccità lampo aumentitra il 6% e il 9,5% entro la fine del secolo. I rischi non riguardano soltanto l’ambiente. Gli scienziati suggeriscono che con l’aumentodella popolazione globale– le previsioni della Nazioni Uniteprevedono9,7 miliardi nel 2050 e a 10,4 miliardi nel 2100 – la domanda di cibo e i cambiamenti causati dalle siccità improvvise potrebbero mettere sotto pressione lasicurezza alimentare. «I produttori agricoli, sia nazionali che esteri, dovranno affrontarerischi crescenti associati alla disponibilità di acquaa causa del rapido sviluppo della siccità –sostieneJeffrey Basara, coautore dello studio – Le pressioni socioeconomiche associate alla produzione alimentare, inclusi prezzi più elevati e disordini sociali, aumentano anche quando si verificano perdite di raccolto a causa di siccità improvvise». In un quadro in cui le soluzioni sembrano aver lasciato il posto ai rimedi, conforta però un dato che si evince da un secondostudiopubblicato lo stesso giorno sulla medesima rivista, per il qualelo sviluppo sostenibile ridurrebbe l’esposizione della popolazione alla siccità del 70%rispetto a quello basato sui combustibili fossili.
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