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Proteste Kosovo: cosa sta succedendo?

 

Da venerdì scorso il nord delKosovoè terreno diprotesteviolente che hanno provocato decine di feriti tra cittadini, poliziotti e militari Nato.Zvecan, Zubin PotokeLeposavicsono le principali città dove iserbi kosovaricherivendicano l’autonomiahanno occupato gli edifici del Comune manifestando contro l’insediamento dei sindaci di etnia albaneseche ad aprile hanno vinto le elezioni. I serbi che protestano in Kosovo negano la legittimità delle recenti elezioni comunali, che hanno boicottato in massa e in cui ha votato solo il 3,5% della popolazione. La maggioranza serba che vive nella regione settentrionale del Paese chiededa tempo l’attuazione di un accordo del 2013mediato dall’Ue per la creazione di un’associazione di Comuni autonominella loro area. Negli anni, l’Unione Europea, con il supporto degli Stati Uniti,ha invitato ripetutamenteil Governo kosovaro a istituire i Comuni autonomi previsti dall’accordo, ma non è chiaro come questi prenderanno forma. Dall’inizio delle proteste, lapoliziache ha scortato i sindaci neoeletti presso gli uffici comunali è stata bersagliata consassi e granate, rispondendo congas lacrimogeni e cannoni ad acquaper disperdere i manifestanti.L’esercitoNatoche conduce la missione di peace-keeping in Kosovo (Kfor) ha aumentato la propria presenza perproteggere i 3 Comuni interessatidalle proteste, mentre laSerbiaha messo l’esercito in stato dimassima allerta. Il Governo kosovaro e quello serbo si accusano reciprocamente di avercausato gli scontri per creare tensioni e destabilizzare il Paese.Il primo ministro del Kosovo Albin Kurtiha spiegatoche con il dispiegamento delle forze dell’ordine mirava a garantire ilregolare insediamento dei sindaci eletticontro “folle fasciste” controllate da Belgrado. Il Primo Ministroha fatto riferimentoa “folle con la lettera Z che sparano a soldati e poliziotti e lanciano granate”. Comeriferito daReuters, il simbolo filo-russo usato nella guerra in Ucraina sarebbe stato disegnato sui mezzi delKfordai manifestanti serbi. Kurti ha inoltre comunicato di aver rifiutato una richiesta degli Stati Uniti di trasferire i sindaci recentemente insediati fuori dai loro uffici per allentare la tensione nel Paese. La stessa richiesta è arrivata dai leader del partito serbo del Kosovo, i qualihanno annunciatochele proteste non finiranno finché i sindaci e la polizia non se ne andranno. Usa e Unione europeahannorimproverato duramenteil Kosovo, loro alleato, per l’escalation delle tensioni con la Serbia, affermando che l’uso della forza per insediare sindaci nelle aree ha minato gli sforzi per migliorare le travagliate relazioni bilaterali con quest’ultima. Negli scorsi giorni ilministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrovha espressoil proprio appoggioalle proteste affermando che «i serbi stanno combattendo per i loro diritti nel nord del Kosovo». Quando il Kosovo ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia nel 2008, Belgrado e i suoi principali alleati, Russia e Cina, si sono rifiutati di riconoscerla, impedendo al Kosovo di far parte delle Nazioni Unite. A marzo, Miša Vacić, il leader del partito della destra serba nazionalista e filo-Cremlino,intervistato daPolitico, ha detto che «una vittoria del presidente russo Vladimir Putin in Ucraina è un trampolino di lancio per la riconquista del Kosovo da parte della Serbia». In un’intervista rilasciata alCorriere della Seraa gennaio, lapresidente del Kosovo Vjosa Osmaniha dichiarato che «la Serbia considera il Kosovo, la Bosnia e il Montenegro come Stati provvisorida distruggere» e che «vuole destabilizzarli». Secondo Osmani, la Russia intende spostare sui Balcani occidentali l’attenzione di Europa e Usa per distoglierla dall’Ucraina. Senza indicare le proprie fonti, la Presidente ha aggiunto che la Serbia minaccia la sicurezza del Paese usandoforze che «cooperano colGruppo Wagner,comprano armi russe e mandano paramilitari nel nord del Kosovo a erigere barricate, creare tensioni». Il fatto che il Paese sia in fibrillazione, secondo alcuni analisti,agevola la Russia nel limitare il ruolo dell’Unione europea e della Nato nei Balcani. Più il Kosovo è instabile,spiega per esempio Giorgio Fruscionedell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), più l’influenza russa in Serbia e nei Balcani può crescere, a discapito del ruolo dell’Ue e del processo di integrazione dei Paesi dell’est contesi con la Russia.

Redazione

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