Neuralink, l’azienda di proprietà di Elon Musk specializzata nella produzione diimpianti cerebrali, haannunciatoil 25 maggio di aver ottenuto ilvia libera dallaFood and Drug Administration(Fda) per avviare il suo primo studio clinico sull’uomo. L’approvazione dell’autorità di regolamentazione statunitense, dichiara la società suTwitter(di proprietà di Elon Musk), “rappresentaun primo passo importanteche un giorno consentirà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone”. Fondata silenziosamente nel 2016, resapubblicanel 2017 epresentataufficialmente solo due anni più tardi,Neuralinkha infatti come primo obiettivo quello di trovare applicazione in campo medico per curaredisturbi del sistema nervosoemalattie gravi. “Attualmente ci concentriamo sul dare allepersone con tetraplegiala possibilità di controllare i loro computer e dispositivi mobili con i loro pensieri”, si legge sulsitodell’azienda. “In futuro, speriamo di ripristinare capacità come la vista, la funzione motoria e la parola e, infine,espandere il modo in cui viviamoil mondo”. «L’aspirazione a lungo termine – come dichiarato dallo stesso Elon Musk in un’intervistarilasciataaAxiosnel novembre 2018 – è quella diraggiungere una simbiosi con l’intelligenza artificiale», percepita dal patron di Tesla come una minaccia esistenziale per il genere umano, affinché «non sia detenuta monopolisticamente in forma puramente digitale da governi e grandi aziende». Ma gli interrogativi etici sono tali che la stessa proliferazione scriteriata dell’IA, al confronto, sembra avere la pericolosità del Tamagotchi. A dicembre del 2022, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha aperto un’indaginefederale suNeuralinkperpotenziali violazioni dell’Animal Welfare Act(Awa), la legge statunitense che regola il trattamento degli animali nella ricerca. Sulla società pende anche una secondainchiestada parte del Dipartimento dei trasporti, in merito alla possibilità che l’azienda abbiatrasportato illegalmente agenti patogenipericolosi sui chip rimossi dai cervelli di scimmia senza adeguate misure di contenimento. La società ha richiesto l’approvazione della Fda all’inizio del 2022, maReutersharivelatoche l’autorità aveva inizialmente respinto la domanda. Le principali preoccupazioni, secondo quanto riferito all’agenzia di stampa da sette dipendenti, riguardavano labatteria al litiodel dispositivo, la possibilità che i minuscolifili dell’impiantomigrassero verso altre aree del cervello e gli eventuali problemi legati allarimozione in sicurezzadel dispositivo.
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