Il mese scorso il consiglio comunale diNew Yorkha approvato laCarta dei diritti dei senzatetto, un testoche renderebbe legale accamparsi o dormire all’aperto in alcuni luoghi pubblici cittadini. La normanon è ancora entrata in vigorema se ilsindaco Eric Adamse la sua giunta la approveranno, la Grande Mela diventerà la prima grande città degli Stati Uniti a stabilire un diritto esplicito di questo tipo. Nelle metropoli statunitensile persone senza dimora sono tantissimee la situazione in molte è ormai fuori controllo, sia perché i numeri del fenomeno rendono difficile gestirlo, sia per la mancanza quasi ovunque di regole chiare. Chi per necessità o scelta vive in strada risultainvisibileagli occhi della società e fatica a vedersi riconoscere anche i più basilari diritti. La misura punta a colmare questo vuoto, sancendo la possibilità di stazionare la notte in un luogo pubblico senza incorrere in sanzioni o fermi da parte delle forze dell’ordine ma non solo. Tra i nove punti dellaCartaci sono anche tutele per chi si rifiuta di dormire in strutture che non corrispondono alla propriaidentità di genere, il diritto di richiedere assistenza per pagare l’affitto e ai genitori che alloggiano nei dormitori di ricevere pannolini per i loro bambini. A salutare con favore il provvedimento, molte associazioni cittadine, tra le quali laCoalition for the Homeless, che tramite la responsabile Taysha Milagros Clark parla di «una risposta politica sensata, compassionevole, senza precedenti e fondata sulla consapevolezza che i senzatetto hanno dei diritti e non violano alcuna legge solo in virtù del loro status». Frena l’entusiasmo però Fabien Levy, portavoce di Eric Adams, che fa sapere cheil sindaco sta ancora valutando la misura. Fino a ora infatti il suo operato verso gli homeless si era focalizzato nel metterli in contatto con centri e associazioni cheassicurassero loro un luogo pulito e sicuro dove riposare la notte. Questo documento però, sancendo il diritto a dormire all’aperto, oltre a viaggiare in parte in direzione opposta, rende chiara lascarsità di posti letto disponibili, a fronte della richiesta della metropoli, e quindi insufficiente l’impegno dell’amministrazione comunale. Leperplessitàdel sindaco riguardano anche lasicurezza del resto dei cittadini, soprattutto alla luce delle tante polemiche sorte dopol’uccisione in metropolitana, alcune settimane fa, di unsenzatettocon disturbi mentali, Jordan Neely, da parte di un ex marines, al momento accusato di omicidio colposo. Inoltre, non è chiaro come il diritto di dormire all’aperto potrebbe funzionare nella pratica. New York, infatti,ha regole che limitano la possibilità di allestire un campeggio, la maggior parte dei parchi cittadini chiude all’una di notte, gli spazi di proprietà privata sono ovviamente vietati e i marciapiedi e le strade devono essere lasciati liberi da ostacoli. Alle persone, inoltre, è vietato sdraiarsi su panchine o sedili dei treni della metropolitana, sebbene la norma non sia di fatto applicata. Nell’ultima settimana a chiedere aiuto a livello abitativo sono state 81.000 personee non tutte hanno trovato risposte dal sistema di accoglienza. Alcune poi scelgono liberamente di vivere per strada perché reputano i dormitori pericolosi o troppo affollati, non amano le regole interne o hanno difficoltà a vivere in comunità. Per tutti questi motivi il consiglio comunale ha giudicato necessario stilare laCarta dei diritti dei senzatetto, un modo di affrontare la questione in netto contrasto con quello diLos Angeles, che insieme a San Francisco è la città americana dove l’emergenza homeless si fa più sentire. Il consiglio comunale di Los Angeles ha infatti approvato due anni fa un’ampia misura contro il campeggioe l’anno scorso ha bandito l’allestimento di tende entro 150 metri da scuole e asili nido e vietato di sedersi, sdraiarsi, dormire o conservare oggetti personali che interromperebbero il flusso del traffico su marciapiedi, strade e piste ciclabili. Diverso, forse, l’epilogo che attende New York.
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