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Nelle Università Usa si impara l’arte del dialogo

 

Le università degli Stati Uniti stanno facendo un grande sforzo per incoraggiare gli studenti al dibattitopiuttosto che alla contrapposizione ideologica, istituendo percorsi di studi specifici. L’American Universitydi Washington ha intitolato un corsoIn disaccordo con un professoree questo è solo un esempio all’interno di un ampio gruppo di iniziative universitarie pensate per insegnarel’arte deldiscorso civile: una competenza che i sostenitori considerano essenziale per la democrazia ma sempre più rara. Secondo quanto riportato dalWashington Post, la direttrice e fondatrice del progetto all’American University, Lara Schwartz, in una lezione ha proposto ai propri studenti un’argomentazione provocatoria: l’università dovrebbe far partecipare ai convegni anche relatori estremisti o controversi. «E ora attaccatemi», ha incitato la professoressa. A quel punto c’è stato chi l’ha subito smentita e qualcuno ha fatto notare che gli studenti più vulnerabili non dovrebbero discutere con chi ha idee suprematiste o omofobe. Classi simili creano unospazio aperto in cui gli studenti possono esercitarsi a parlare, formulare senza disagi le proprie idee e controbattere con chi ha opinioni contrarie. Inoltre, fannoda contraltare alle tendenze divisive e all’atteggiamento ostile che trovano ampia diffusione neisocial media, tra i politici e anche in alcuni ambienti universitari dove i relatori sono stati messi a tacere o esclusi dagli stessi studenti, mentre le università, secondo Schwartz, sono «un luogo meraviglioso per imparare ad ascoltare gli altri, discutere e trovare una soluzione ai nostri problemi come società». Le iniziativeaccademiche a sostegno della conversazione civilesi sono sparse in tutto il Paese, con un impegno istituzionale in alcuni campus e progetti guidati dai docenti in altri. IlMassachusetts Institute of Technologyha avviato a marzo il programmaDialogues Across Differencecon una serie di incontri per discutere temi complessi da punti di vista differenti.Princetonha invece aggiunto un evento di formazione riguardante la libertà di espressione all’orientamentodei nuovi studenti. Diversienti no profitimpegnati nella promozione del dialogo costruttivo e inclusivosi sono mossi per avere una propria community all’interno dei campus:Heterodox Academy, che riunisce professori, staff e studenti, ne ha avviate 23 quest’anno in varie sedi, tra le quali laJohns Hopkins UniversityeBerkeley; e ilConstructive Dialogue Instituteè diventato partner di una dozzina di scuole della Virginia per coinvolgere gli studenti in iniziative educative. Drew Stelljes, vicepresidente e responsabile del coinvolgimento degli studenti dell’università pubblicaWilliam & Marydi Williamsburg, ha spiegato alWashington Postche «i nostri studenti sono cresciuti in un’epoca di fiducia profondamente erosa. Invece di curiosità e desiderio di apprendere di più, sono inclini a rispondere con critiche e giudizi». Il nuovo programma ha fornito lorostrumenti per poter ascoltare gli altri con maggior apertura mentalee comprendere prospettive diverse. Secondo il Rettore dellaVanderbilt Universitydi Nashville, Daniel Diermeier, «in una sorta di corsa verso ciò che è giusto, le persone assumono immediatamente una posizione di buono contro cattivo e non ascoltano più le altre parti», quindi è necessario creare una cultura di libertà di espressione trastudentie docenti, soprattutto su temi complessi che non hanno una soluzione semplice come il possesso diarmio le ingiustizie razziali. Alcuni hanno visto in queste iniziativea supporto della libertà di espressioneuno strumento di propaganda politica che andrebbe a vantaggio soprattutto dei conservatori. a esempio, la proposta di creazione di unascuola di vita civicaall’interno dellaUniversity of North Carolinaè stata accolta da diversi media conservatori come un’opportunità per contrastare la predominanza di sinistra nel campus. Si tratta però di argomentazioni pretestuose, in realtà l’obiettivodichiarato di questi programmi è soltanto quello diincludere il maggior numero di conversazioni possibili. Come ha spiegato Lara Schwartz riguardo al suo corso l’idea fondamentale è che il dialogo tra posizioni diverse e parlare ad alta voce in un’atmosfera di libera espressione, rispetto e inclusione sono competenze da mettere alla prova e sviluppare per poter essere bravi conversatori una volta usciti dall’università.

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