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Uk: 200.000 persone sono vittime di sex for rent

 

Costrette aprostituirsiin cambio di un alloggiogratuito, una riduzione del canone d’affitto o anche solo per avere i soldi necessari per riuscire a pagare le bollette. Sono le vittime del cosiddettosex for rent, il fenomeno dello scambio di prestazioni sessuali per un’abitazione in affitto che ha destato l’attenzione delRegno Unitoper il suo recente aumento. Il problema colpisce soprattutto ledonne vulnerabili in grave difficoltà economica, incluse quelle conproblemi di salute mentale o traumi, che diventano facile preda dei proprietari di case che si approfittano del loro bisogno di una sistemazione come strumento diabuso e controllo. In molti casi si tratta di donnemigranti o richiedenti asilo, che arrivano a non avere altra scelta che offrire prestazioni sessuali per la propria sopravvivenza. Secondo lostudiodiYouGov,a circa 1 donna su 50 in Inghilterra è stato offerto un accordo disex for rentnegli ultimi 5 anni. Un’altraricercacondotta daGeneration RenteMumsnetha stimato che oltre200.000 persone sono vittimedi questa forma di abuso nel Regno Unito. Losfruttamento delle donnenel mercato immobiliare è stato alimentato in particolare dallacrisi del costo della vitache ha colpito il Paese negli ultimi anni. Secondo l’analisipubblicata dal Parlamento del Regno Unito il 25 aprile, la crisi ècresciuta significativamente negli anni 2021-2022: il tasso annuale di inflazione, che incide sull’aumento dei prezzi di beni e servizi per il consumo familiare, ha mantenuto un valore a doppia cifra (intorno al 10-11%) da ottobre 2022 a marzo 2023. Come riportato dalGuardian, diverse organizzazioni benefiche britanniche che hanno vistoaumentare i casi delle vittime disex for rent, hanno manifestato la propria preoccupazione anche per lamancanza di risorse adeguate. Secondo una portavoce diBeyond the Streets, ente no profit contro lo sfruttamento sessuale delle donne, «c’è unacarenza di finanziamenti governativiper supportare i bisogni delle donne e le organizzazioni di beneficienza sono in difficoltà perché le loro entrate si sono ridotte, le spese sono aumentate e devono far fronte a maggiori richieste di assistenza». Il settore delle organizzazioni che sostengono le donne ha, infatti, urgente bisogno di investimenti e supporto, come è emerso dal report di aprile 2023Mapping the Uk Women and Girls Sector and its Funding: Where Does the Money Go?. La ricerca, condotta dalCentre for Regional Economic and Social Researchpresso laSheffield Hallam University, ha mostrato chenel 2021su un totale di 4,1 miliardi di sterline di fondi assegnati agli enti no profit, solo l’1,8% è andato a enti che lavorano per le donne e le ragazzee la metà dei fondi ricevuti ha un importo pari o inferiore a 10.000 sterline. Il settore femminile, si legge nel report, è dunque “sottovalutato, conrisorse insufficientie in definitiva insostenibile”. PerWomen’s Aid, gruppo di enti che lavorano per eliminare laviolenza domesticacontro donne e bambini, l’aumento del costo della vita pregiudica anche le vittime di abusi e maltrattamenti domestici, per le quali diventa molto più difficile riuscire a liberarsi dalla relazione di abuso. Dal punto di vista giuridico,c’è già unaleggeche punisce i proprietari di casa che sfruttanosessualmente le persone vulnerabili in cambio di un alloggio: ilSexual Offences Act.Ma la ministra dell’Interno Suella Braverman haannunciatoa fine aprile che il Governo britannico sta valutando lapossibilità di introdurre una nuova normache tuteli maggiormente le vittime e ha lanciato unaconsultazione pubblica per valutare l’impatto del fenomeno nel Paese. Questo annuncio segue ladichiarazione,fatta sempre da Braverman un mese fa, di voler istituire unfondo di 300.000 sterlineper offrire un pagamentouna tantumallevittime di abusi domestici,così da aiutarle a emanciparsi dal partner. La Ministra ha dichiarato che queste iniziative sono un esempio di come il «Governo non smetterà di impegnarsi perché sia ottenuta giustizia contro chi compie abusi» sulle donne. Le varie organizzazioni coinvolte hanno accolto con favore questi interventi, «con la speranza che siano accompagnati da misure più ampie per combattere il fondamentale problema della povertà e della mancanza di alloggi a prezzi accessibili», comesottolineatoda Raven Bowen, Ceo diNational Ugly Mugs, ente che lavora per proteggere dalla violenza le lavoratrici del sesso. PerGeneration Rent, organizzazione che promuove la sicurezza e l’accessibilità delle abitazioni private in affitto, l’intervento del Governo volto all’adozione di nuove norme è “vitale” perché, secondo quanto riportato sulsitodell’ente,fino a novembre 2021 soltanto una persona è stata processata in un caso disex for rent, nonostante l’ampia diffusione del fenomeno. Ciò dimostra come le leggi in vigore non siano in grado di punire adeguatamente gli sfruttatori. Tra i motivi, secondoGeneration Rent, ci sarebbe la possibilità dipubblicizzare con facili escamotage offerte di alloggi in affittoin cambio di prestazioni sessuali: alcune parole contenute negli annunci come“raggiungere un accordo”, “in cambio di favori”e“mentalità aperta”renderebbero palesi le aspettative di chi offre l’immobile.

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