Ilmade in Italypiace sempre di più: dal cibo alla moda, i mercati esteri sono sempre più interessati ai nostri prodotti. Una delle crescite più importanti è avvenuta nelRegno Unito, e l’incontro tra il primo ministro britannico Rishi Sunak e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenta proprio la volontà di consolidare questa relazione commerciale. Il valore di importazione ed esportazione, da gennaio a dicembre2022, è stato di32,6 miliardi di sterline,con un aumento del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, si è registrato un aumento del32% delle esportazioni dei prodotti italiani: a livello di denaro, +59% rispetto al 2021. Questi dati permettono all’Italia di diventare il12° partner commerciale delRegno Unito, dopo gli Stati Uniti, i Paesi Bassi, la Germania, l’Irlanda, la Cina, la Svizzera, la Francia, Hong Kong, il Belgio, gli Emirati Arabi e la Spagna. Tenendo in considerazione, invece, la sola esportazione dei prodotti, il nostro Paese raggiunge l’8° posizione. Tra iprodotti più amatidagli inglesi, ci sono quelli appartenenti alsettore agroalimentare,con esportazioni in aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Considerando solo il settore alimentare, il Regno Unito rappresenta il 4° partner commerciale dell’Italia, dopo Germania, Stati Uniti e Francia. Soltanto nel primo bimestre del 2023, secondo l’analisi condotta daColdiretti, è stato registrato un aumento del 10%. Il prodotto più amato è ilvino, in particolare ilProsecco, mentre al secondo posto troviamo ilpomodoroe i suoi derivati; importanti anche pasta, salumi, formaggi e olio di oliva. Non solo Regno Unito: il made in Italy, infatti,spopola anche nel resto del Mondo.Secondo l’analisi diIsmea(Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), i principali acquirenti sonoStati Uniti, Germania e Francia, ma negli ultimi tempi sono aumentate anche le esportazioni verso Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Guardando, invece, le importazioni, i principali fornitori sono Francia, Spagna, Germania, Paesi Bassi e Brasile. Negli ultimi 5 anni, la penetrazione dei prodotti italiani nei 20 principali mercati di riferimento è aumentata profondamente. L’unica eccezione è costituita dal mercato cinese. Un quadro più che positivo, considerando glieffetti che la pandemia e l’invasione russa dell’Ucrainahanno avutosull’economia globale. Tra tutti, comunque, il settore agroalimentare è quello che ha mostrato una maggiore resilienza. Infatti,nel 2022 le esportazioni hanno quasi raggiunto i 61 miliardi di euro(+14,8% rispetto al 2021), con più di 27 milioni di tonnellate di prodotti sui mercati esteri. Dati veramente sorprendenti, soprattutto se si considera che nel 2019, prima della pandemia, il valore delle esportazioni era pari a 45 miliardi di euro. Questi numeri mettono in luce un aspetto importante della nostra economia:il made in Italy piace e rappresenta un vero e proprio punto di forza su cui spingere.I nostri prodotti, infatti, sono i più controllati in Europa, e questo garantisce un’attenta sicurezza alimentare, ma anche una grande qualità: tutto ciò, attira e convince sempre di più.
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