Lungo gli argini delBisagno, il torrente che attraversail centro di Genova, pascolano da tempo ormai diversefamiglie di cinghiali. Chi abita nel quartiere di Marassi o chi lo frequenta quotidianamente ormai non si sorprende più. Gli esemplari sono persino diventatiuna sorta di attrazione turistica: i tifosi che si recano allo stadioli fotografano o lanciano loro delle briciole di pane. La città negli ultimi anni è stata invasa da frotte di cinghiali: secondo le stime sarebbero circa20.000 esemplariconsiderando sia il centro urbano che la provincia. Non a caso il capoluogo ligure rientra nellaZona Rossa della peste suina: dall’inizio dell’annole guardie forestali hanno catturato e abbattuto circa 600 esemplari,metà dei quali nell’area metropolitana. La loro presenza sta ponendo dei problemi in termini di sicurezza: ogni settimana si registrano in media3 incidenti legati a queste bestie. Negli ultimi giorni alcuni esemplari hanno interrotto un torneo di calcio facendoirruzione in camponel corso di una partita. Il mese scorso un uomo è rimasto ferito nel cortile di casa:un cinghiale lo ha azzannato, sfiorando di poco la vena femorale. Francesco De Giorgio, biologo ed etologo, ha spiegato aRepubblicadi aver aderito con entusiasmo aunapropostainsolita di un gruppo digenitori:«Abbiamo messo in piediun progetto pilota di educazione all’animalità e di conoscenza di una specie,i cinghiali, così tanto bistrattata e al contrario portatrice di grandi valori». L’idea è nata dalla reticenza di alcuni bambini a partecipare a gite scolastiche che includessero l’osservazione di animali in cattività, come quella all’Acquario di Genova. Perché allora non andare a vedereicinghiali? Sono animali liberi e scorrazzano tranquillamente in città. Il programma educativo dedicato a questi animali selvatici include una prima fase diesplorazione e osservazione sul campo. E, infatti, sono state organizzate una serie di visite guidate (per ora sono40 i bambini iscrittie molti genitori si sono dimostrati entusiasti) lungo il torrente, perstudiare da vicino gli ungulati, capire i loro comportamenti e imparare a coesistere con loro pacificamente. La maggior parte dei genovesiconsidera i cinghiali delle bestie pericolose, ma il biologo risponde che «sono animali intelligenti, e sociali. Stanno per conto loro, diventano reattivi quando la gente (sbagliando) dà loro il cibo.È sbagliato abbatterli,come si vuole fare con gli orsi, i lupi e gli altri animali selvatici, scegliendo la soluzione più semplice. Bisogna capire che dobbiamo imparare ad adattarci e che la scuola ha un ruolo fondamentale: in futuro servirannoarchitetti e ingegneri per progettare città dove uomini e animali potranno convivere serenamente». Dopo la prima visita, che si è svolta alcuni giorni fa ed è durata all’incirca un paio d’ore (ne sono previste altre 3 tra aprile e maggio), De Giorgio ne ha parlato con i bambini. Un modo nuovo e originale per coinvolgere i più piccoli e insegnare loroil rispetto della fauna urbana.
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