Poco prima dell’inizio del periodo di siccità che stiamo vivendo, il marchio di abbigliamentoOvssi era posto una sfida: coltivarecotone sostenibile e interamente italiano risparmiando acqua. A Pollina, in provincia di Palermo,riscoprendo tecniche agricole antiche,l’azienda ha quindi seminato negli scorsi mesi alcunecolture di un cotone a fibra lungadi altissima qualità ea ridotto consumo d’acqua. Un’operazione molto importante anche alla luce del fatto che questa materia prima rappresenta circail 70% del totale dei materialiche compongono i capi del brand. Senza ricorrere a fertilizzanti e pesticidi chimici e attingendo esclusivamente a piccoli bacini per l’irrigazione delle piante nei mesi più caldi, sono cresciuti così i primi raccolti che, in occasione dellaGiornata della Terra,sono diventati protagonisti del percorso di sostenibilità ambientale dell’azienda. Per l’Earth Day,infatti,Ovsha lanciato la suaprima collezione realizzata con il cotone di Sicilia, dopo la semina del 2022: i capi sono in vendita in alcuni negozi selezionati sugli oltre 2.000 del marchio e online. L’iniziativa è stata annunciata durante la diffusione dei ricavi dell’azienda, in crescita dell’11,3% con oltre 1,5 miliardi. «Per noi il cotone è una materia prima strategica -ha dichiarato Stefano Beraldo, Ceo diOvs- Dal 2021, il 100% dell’approvvigionamento deriva da fonti più sostenibili e oggi il cotone siciliano ci consente di avviare produzioni locali che assicurano la tracciabilità dell’intera fornitura. È un passo significativo, anche se al momento poco più che simbolico, verso l’obiettivo di produrre in Italia materie prime di alta qualità, pensando inoltre, a esempio, a canapa, lino, lana». Arrivare a 100 tonnellate nel 2023è l’obiettivo del marchio, che punta anchesullaricerca,finanziando dottorati all’Università di Catania inAgricultural, food and environmental sciencededicati al cotone italiano. Come ha spiegato ai media Beraldo, «il recupero di questa coltivazione contribuisce alla rinascita del territorio, incoraggia la manifattura tessile ed è un’occasione per l’economia locale. Le tecniche utilizzate tutelano il suolo, riducono l’uso di acqua e rispettano la biodiversità. E c’è un altro aspetto che si inserisce nel progetto di sostenibilità diOvs: la mini collezione esce infatti dalle mani diProgetto Quid, un’impresa di moda etica del veronese che dà lavoro a persone con un passato di vulnerabilità in un percorso verso la scoperta del loro talento creativo». Infine,Ovsfa sapere che l’impegno per una rivoluzione verde non si fermerà alla materia prima, ma attraverseràtutte le fasi della filiera, con trasparenza:dalla coltivazione alla separazionedella fibra dai semi, che sarà fatta achilometro zero, fino allamanifattura finale.
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