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Lavoro: il Weight Stigma penalizza le donne grasse

 

Perché le donne vogliono essere magre?Perché ce lo dicono, certo. Perché fin da piccole ci insegnano che è quello che è giusto fare. Che è quello chedobbiamofare. Oltre a tutti questi motivi (o, meglio, proprio per questi motivi) però, ce ne è un altro:voler essere sempre più magreconviene. ”Èeconomicamente razionale per le donne ambiziosesforzarsi il più possibile di essere magre.La finzione che le donne intelligenti e ambiziose, che possono misurare il loro valore nel mercato del lavoro sulla base della loro intelligenza o istruzione, non debbano prestare attenzione alla loro figura, è difficile da sostenere dopo aver esaminato le prove su comeil loro peso interagisce con loro salario o reddito”, spiegava a fine 2022 unlungo pezzo dell’Economist,riassumendo quello che gli studi mostrano ormai da anni. Nei Paesi in cui le persone ricche sono più magre di quelle povere, non solo gli Stati occidentali ma anche gli asiatici come la Corea del Sud,il rapporto tra peso e reddito è inversamente proporzionale. A livello geografico il gap è evidente, ma se analizziamo la situazione all’interno dei singoli Paesi vediamo come siail genere più che lo status socialea fare la differenza. Nel mondo ricco,sovrappeso e obesitàsono caratteristichetradizionalmente associate alla povertà, per lamancanza di accesso a cibi sani, minor tempo da dedicare alla preparazione di piatti salutari o all’esercizio fisico, a causa di lavori inconciliabili con uno stile di vita “corretto”, senza dimenticare l’istruzione limitata. “Il problema con tutte queste spiegazioni – spiega l’Economist -è che lacorrelazione tra reddito, livelli di occupazione e pesodella popolazione nei Paesi avanzati è guidato quasi interamente dalle donne. In America e in Italia il rapporto tra reddito e peso o obesità è piatto per gli uomini e decrescente per le donne. In Corea del Sud la correlazione è positiva per gli uomini, ma questo è più che compensato dalla correlazione nettamente negativa nelle donne. In Francia il rapporto scende dolcemente verso il basso per gli uomini, ma la pendenza è molto più ripida per le donne. Questi tipi di modelli sembrano mantenersi nella maggior parte dei Paesi ricchi e sembrano robusti in vari modi in cui il peso o l’obesità potrebbero essere misurati”. Per dirla in maniera più semplice,le donne ricche sono molto più magre delle donne povere, ma gli uomini ricchi sono grassi quanto quelli poveri. L’esistenza di un divario di genere nel rapporto tra reddito e peso, quindi, indica una spiegazione molto più che probabile: forseessere magre aiuta le donne a diventare ricche. I ricercatori hanno scoperto cheun aumento di 30 kg in una donna è associato a un calo del 9% dello stipendio, una penalità equivalente a circa 3 anni di esperienza lavorativa, che il reddito di una donna èinversamente proporzionale al suo peso corporeoe che le donne obese (che nella loro carriera ricevono meno aumenti e promozioni) tendono a essere impiegate più frequentemente inlavori faticosi o che non prevedono il contatto con il pubblico(e, quando ci riesconoguadagnano il 5% meno degli uomini). Ma gli studi non mostrano solo questo: secondo le ricerche, le donne in sovrappeso o obese sono pagate meno delle loro colleghe più magre mentrec’è poca differenza nei salari di uomini obesi e normopeso. Secondo lo studio coreanoImpact of Obesity on Employment and Wages between Young Adults: Observational Study with Panel Data,gli uomini obesi e in sovrappeso hanno una probabilità 1,46 volte maggiore di essere inseriti in lavori professionali eguadagnano il 13,9% in più al meserispetto alle loro controparti normopeso. Tuttavia, le donne obese e in sovrappeso hanno una probabilità 0,33 volte inferiore di avere lavori di servizio,guadagnano il 9% in meno mensilmentee hanno la metà delle probabilità di avere lavori con bonus rispetto a quelle delle loro controparti di peso “normale”. Un altro studio, dellaCornell University,ha rilevato chegli uomini Bipoc più grassi tendono a guadagnare di più, anche se questo sembra essere dovuto al fatto che i maschi sottopeso (sempre Bipoc) guadagnano meno degli uomini Bipoc sani. Anche lostudioBody Mass and Income: Gender and Occupational Differences,condotto sulla popolazione cinese, ha confermato che “donne e uomini affrontano diversi effetti del rapporto corpo-reddito. Per le donne, laobesity penaltyè significativa e si rafforza con l’aumento del rango professionale. Per gli uomini, lathinness penalty(oweight premium) aumenta al diminuire della classe professionale”. Gli esempi potrebbero continuare. Quello che gli studi non possono misurare, però, portando a una sottovalutazione della realtà, èil divario salariale delle persone a cui non è stato offerto un impiego a causa del loro corpo. Il bias nei confronti dellagrassezza, infatti, non risparmia i professionisti delle risorse umane: secondol’indagine del 2012pubblicata suBMC Public Health, che ha chiesto di valutare dal punto di vista lavorativo un gruppo di individui ritratti in foto che differivano per sesso, etnia e corporatura, gli HR coinvolti tendevano nel loro giudizio asottovalutare le persone obese e a penalizzarle rispetto a quelle normopeso. Soprattutto quando si tratta di donne. È evidente come, oltre alle pressioni sociali, mediatiche, spesso anche personali (da parte di amici e familiari),a spingere le donne verso la magrezza c’è anche “il potente incentivo del mercato: le donne percepiscono accuratamente che non riuscire a perdere peso o essere magre avrà letteralmente un costo”. “È economicamente razionale che tutti dedichino tempo all’istruzione perché ha evidenti ritorni nel mercato del lavoro e per i salari futuri – continua l’Economist -Allo stesso modo sembra essereeconomicamente razionale per le donne perseguire la magrezza. Ossessionarsi su cosa e quanto mangiare e pagare per lezioni di ginnastica fantasiosesono investimenti che porteranno dei ritorni.Per gli uomini non lo sono”. E del resto, per una donna potrebbe davvero essereeconomicamente conveniente investire sul proprio peso più che su un’istruzione superiore: il premio salariale di un master è di circa il 18%, solo 1,8 volte quello che una donna grassa potrebbe guadagnare perdendo 30 kg. Se pensi che l’aumento del numero delle persone in sovrappeso possa cambiare la situazione in meglio, abbiamo una brutta notizia per te: ladiscriminazionecontro le donne grasse non è diminuita con l’aumento del loro numero ma, anzi,è cresciuta. Secondo i risultati del test relativi ai “pregiudizi impliciti” (su razza, sesso, orientamento sessuale o peso) dellaHarvard University, la discriminazione sulla base della razza e del sesso è diminuita nell’ultimo decennio, così come le associazioni negative rispetto alle persone Lgbtq+, calate di un terzo.Il peso è l’eccezione: gli atteggiamenti nei confronti delle persone grasse sono diventati sostanzialmente più negativi. Ma ad aumentare non è solo ilweight stigma: la crescente rarità della magrezza, infatti, potrebbe portare addirittura ad aumentare i “premi” a essa correlati. Detto (letteralmente) in soldoni:essere magra converrà sempre di più.

Redazione

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