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Cosa prevede il “decreto-siccità”?

 

Lasiccitàè uno dei problemi ricorrenti in Italia e colpisce il nostro Paese da oltre 20 anni: «nessun Governo aveva scelto di affrontarlo in modo strutturale fino a ora»ha dichiarato Giorgia Meloni, per introdurre un nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è quello dimuoversi prima che il problema si trasformi in emergenza: via libera, quindi, allanomina di un Commissarioe alla creazione di unacabina di regia, che si riunirà entro un mese e sarà presieduta dal Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Vogliamo affrontare un problema che rischia di impattare pesantemente sul nostro territorio e sui nostri agricoltori», ha detto la Presidente del Consiglio. Andiamo nel dettaglio:cosa prevede il “decreto-siccità”?La cabina di regia deve effettuare entro 30 giorni una revisione delle opere e degli interventi da realizzare con urgenza per tentare di risolvere la crisi idrica. Deve anche monitorare ritardi o criticità nelle realizzazioni e occuparsi del loro superamento. La Presidente del Consiglio nominerà poi unCommissario, il cui nome è ancora ignoto, che ha il compito di intervenire con potere sostitutivo in caso di ritardi o inerzia nella realizzazione delle opere idriche. È prevista, poi, lasemplificazione delle procedure di realizzazione e progettazione delle infrastrutture, oltre che l’aumento della resilienza dei sistemi idrici tramite alcune misure:aumento del volume degliinvasi, la realizzazione divasche di raccolta,riutilizzo delle acque refluedepurate per l’irrigazione. Non solo siccità: con il nuovo decreto sono stati introdotti nuovi provvedimenti in tema di “sicurezza”. Si è infatti deciso di creare oltre2.000 nuovi posti in polizia, guardia costiera, vigili del fuoco.Sono inoltre previste assunzioni per la pubblica amministrazione. Provvedimenti anche peraumentare gli incentivi per i ricercatori fuggiti all’estero.In particolare, è previsto un aumento del 30% dei compensi per i ricercatori che si aggiudicano i finanziamenti per i loro progetti. «Siamo degli inventori infaticabili, lo siamo stati e lo saremo anche nel prossimo futuro. È doveroso valorizzare il grandissimo lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro Paese»,ha dichiarato Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca. Oggi le persone che vincono i finanziamenti sono liberi di decidere dove svolgere il progetto di ricerca, ma con il nuovo decreto si vuole incentivare lapermanenza in Italia,offrendo unaumento del compenso fino al 30%. «Vogliamo che gli italiani abbiano la possibilità ditrovare qui le condizioni migliori per lavorare»: questo è l’obiettivo che si è posto il Governo. Rendere quindi l’Italia una Nazione per i ricercatori italiani ma, al tempo stesso, cercare di attrarne di nuovi dall’estero.

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