Categories: Diritti

Usa: violata la libertà religiosa della pastora che assisteva i migranti alla frontiera

 

Kaji Doušaè un’attivista per i diritti dei migranti e la prima donna a servire come pastore anziano della sua congregazione in oltre 212 anni, laPark Avenue Christian Churchdi Manhattan, New York. La donna è stata al centro di una disputa legale contro le forze dell’ordine federali statunitensi in merito alla sua attività umanitaria al confine con il Messico:la scorsa settimana il tribunale federale di San Diegosi è pronunciatoa suo favore, stabilendo che gli agenti hanno violato la sua libertà religiosa e si sono vendicati contro lei per dei fatti avvenuti nel 2019, quandosi era recata in Messico per aiutare i migranti. E così, nel marzo 2023,Douša ha vinto la sua causa per i diritti civili contro il Governo federale. Facciamo un passo indietro. Nel 2018 la reverenda hacontribuito a organizzare ilSanctuary Caravanper fornire servizi pastorali, come la preghiera e le cerimonie di matrimonio,aimigranti che stavano richiedendo asilo negli Stati Uniti. A poche ore dall’inizio del 2019, Douša stava tornando a San Diego dopo aver assistito i migranti a Tijuana, al confine con il Messico. Era il periodo in cui l’amministrazione dell’ex presidenteDonald Trumpstava attuando una controversa politica ditolleranza zero contro i migranti alla frontiera. La donna ha raccontato inun articoloscritto suBuzzfeednewsche, apparentemente, il suo “crimine” è stato “fraternizzare con i migranti che cercavano rifugioin questa Nazione come parte della ‘carovana’ insultata dall’amministrazione in fuga dalla violenza nei loro Paesi d’origine”. Gli agenti della dogana e della protezione delle frontiere degli Stati Uniti,raccontailWashington Post,l’hanno fermatae trattenuta per essere interrogata per circa 1 ora e mezza. Secondo Douša, gli agenti conoscevano già la sua identità e le sue attività e per questo l’avevano inserita in una lista di oltre 50 persone che avevano lavorato alla crisi dei migranti al confine tra Stati Uniti e Messico. 2 mesi dopo le sue parole sono state confermate da una serie di documenti fatti trapelare da un informatore del Governo statunitense epubblicatidallaNbc: laOperation Secure Lineconteneva nomi diattivisti, giornalisti e altre persone collegate alla carovana di migranti. Tra questi comparivanoil nome e la foto di Douša con una “X” gialla sul viso. Quando ha visto l’immagine, quella di “una cittadina americana e presidente del consiglio degli ex studenti dellaYale Divinity School”, le sue emozioni “oscillavano tra la rabbia e il terrore”, ha scritto. I file mostravano che le era stato revocato il passSENTRI, che consente un controllo accelerato lungo il confine sud-occidentale tra Stati Uniti e Messico. A quel punto Douša, nel luglio del 2019,ha citato in giudizioDHS,Customs and Border Protection,Immigration and Customs Enforcemente le persone che guidano queste agenzie per fermare le loro ritorsioni illegali contro di lei per aver fornito servizi pastorali a migranti e rifugiati, una vocazione centrale della sua fede cristiana. Altre prove a dimostrazione di questa tesi hanno rivelato che il Governo degli Stati Uniti avevasorvegliato e indagato Douša per il suo attivismo,inviando una mail alle autorità messicane in cui chiedevano di arrestare la donna. NellasentenzaDouša v. DHS, il giudice distrettuale Todd W. Robinson ha spiegato che la reverenda ha dimostrato che laU.S. Customs and Border Protectionsi è “illegalmente ritorta contro di lei per la sua attività protetta dal Primo Emendamento”, violando il suo diritto al libero esercizio del ministero ai migranti in Messico e ilReligious Freedom Restoration Act, una legge federale del 1993 che “assicura che gli interessi nella libertà religiosa siano protetti”. Pare che le azioni del Governo si siano concentratesui matrimoni celebrati da Douša per i richiedenti asilo durante la sua visita inMessico.Ma la donna ha dichiarato che si trattava diunioni religiose che non avevano alcun impatto con le richieste d’asilo dei migranti.Nel 2019 una coalizione di oltre 850 membri del clero ordinati in tutto il Nord America ha firmato una lettera in favore di Douša, che nel corso della causa ha ricevuto grande sostegno dalla sua comunità e da altri leader religiosi. Questa vittoria, hadettoaThe InterceptStanton Jones, il legale della reverenda, è «davvero significativa per la libertà religiosa e per la libertà di parola in generale. Penso che questa debba essereuna delle violazioni dei diritti più eclatanti nella memoria recente».

Redazione

Recent Posts

BOLLETTA TAGLIATA DEL 40%: in casa ormai ce l’hanno tutti | È corsa all’acquisto dell’apparecchio magico

La stagione autunnale si sta avvicinando ed è il  omento di conoscere il trucco per…

4 ore ago

LIDL fa follie, il vero bonus mobili te lo concede la catena, con meno di € 50 rivoluzioni il tuo ufficio

Questa volta Lidl fa veramente follie e offre la possibilità di rivoluzionare il proprio ufficio…

7 ore ago

BONUS PAUSA PRANZO da € 450, ci vai al ristorante tutti i giorni | Non serve nemmeno la domanda

Si possono ottenere fino a € 450 per quello che è già stato denominato come…

10 ore ago

CONCORSO PUBBLICO 2025: nuove opportunità per una carriera stabile in campo amministrativo

Nuovo concorso pubblico apre interessanti possibilità di carriera in ambito amministrativo, con posti a tempo…

22 ore ago

Giorgia Meloni prepara il regalo di settembre, € 1.000 sul conto corrente entro il 30 settembre | Ti serve solo questa ricevuta

Arriva il regalo di settembre da parte di Giorgia Meloni, € 1.000 subito sul conto…

23 ore ago

2700 contratti a tempo indeterminato presso l’ente più temuto | Ancora pochi giorni per iscriverti al concorso

Sono 2700 i contratti a tempo indeterminato che portano a firmare il contratto per l'ente…

1 giorno ago