I cittadini stranieri costituisconouna risorsa fondamentale per la forza lavoro italiana. La maggior parte delle persone straniere è relativamente giovane, e per questo maggiormente occupata. Infatti,il tasso di occupazionedegli italiani si attesta al 60,1%, quello dei lavoratori migranti al 60,6%. Tuttavia,molto spesso non svolgono lavori qualificati. E anzi, sebbene frequentemente lavorino in condizioni disagiate e vengano sottopagati, danno un contributo enorme alla nostra economia: parliamo di circail 9% del Pil italiano. Nell’ultimo anno, i lavoratori stranieri in Italia sono aumentati, raggiungendo i livelli precedenti alla pandemia: a fornirci una fotografia della situazione è laFondazione Leone Moressa, specializzata in studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione. Come emerge dall’elaborazione dell’istituto, nel 2022 sono stati recuperati i posti di lavoro persi durante il periodo del Covid-19. Parlando di numeri, attualmentesono 2,37 milioni i lavoratori stranieri occupati in Italia(10,3% del totale dei lavoratori). Se, infatti, nel 2020 il numero era diminuito a causa della pandemia – che ha penalizzato soprattutto i lavoratori immigrati poiché più precari – a partire dal 2021 si è assistito a un incremento che ha permesso di raggiungere, nel 2022, i livelli del 2019,con una variazione percentuale del +5,2% rispetto all’anno precedente. Un numero sicuramente destinato ad aumentare vista la quantità di domande presentate per ilDecreto flussiper il triennio 2023-2025: oltre 240.000 contro un limite massimo di quasi 83.000. Gli ingressi coinvolgeranno i lavoratori stagionali, non stagionali e autonomi, e non stagionali nei settori dell’edilizia, degli autotrasporti, del turismo quindi alberghiero e ristorazione, e della meccanica. I settori principali che, attualmente, contano il maggior numero di occupati stranieri sono:edilizia(+232.000 occupati dal 2019),servizi(44%),alberghi e ristoranti, commercio, industria. Da considerare anche il settore dell’agricoltura, che vede coinvolti molti più lavoratori stranieri che italiani. Non è tutto rose e fiori, però…Il divario di genere è presente anche tra i lavoratori stranieri, anzi, è ancor più accentuato rispetto a quello italiano. Il tasso di occupazione maschile per i lavoratori italiani è pari al 68,6%,per i lavoratori stranieri è del 74,9%. Quello femminile, invece, si attestarispettivamente al 51,5% e 47,5%, si devono quindi recuperare ancora 51.000 posti di lavoro persi durante la pandemia. Da dove provengono?La maggior parte (69,9%) da Paesi extracomunitari, il restante 30,1% da Paesi europei. Da considerare, inoltre, che nel 2022 il numero degli stranieri provenienti da Paesi europei è aumentato in maniera esponenziale, a causa dello scoppio della guerra in Ucraina che ha spinto migliaia di persone a raggiungere l’Italia, oltre 170.000.
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