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L’Intelligenza artificiale sostituirà i giornalisti?

 

La tecnologia sostituirà l’essere umano anche nel giornalismo?Potrà allontanare le sue preziose mani dalla tastiera o dal taccuino per produrre e diffondere informazioni di qualità? Potrà fare da guardiano della democrazia? Questi sono interrogativi ancora molto lontani dall’ottenere una risposta, eppure c’è già chi si esprime. Anzi, chi agisce. Mathias Döpfner,amministratore delegato del gruppo editorialeAxel Springer( che possiede i quotidiani tedeschiBild,Die Welte il sito americano di notizieBusiness Insider)  ha dichiarato chei giornalisti rischiano di essere sostituitida sistemi di intelligenza artificiale comeChatGPT. Il gruppo editoriale tedesco sta cercando di incrementare le entrate dei suoi giornali trasformandosi in una società di media esclusivamente digitale. La nuova linea organizzativa, sarà “gestita in modo più decentralizzato, indipendente e imprenditoriale, con maggiore vicinanza al mercato e ai clienti” si legge nellanotadiffusa dell’amministratore delegato. Non sarà un passaggio immediato, ma rappresenta l’obiettivo finale del gruppo. “L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rendere migliore il giornalismo indipendentedi quanto non sia mai stato, o può semplicemente sostituirlo”aggiungeDöpfner in una lettera inviata ai suoi dipendenti. Questa nuova struttura comporteràtagli ai posti di lavoro,ma non è stato ancora specificato il numero preciso.L’editore ha intenzione di mantenere giornalisti, redattori e autori specializzati, investendo sui loro contenuti originali.Ma l’organico principale verrà sostituito da processi totalmente automatici. Axel Springernon è la prima azienda editoriale a pianificare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la creazione di contenuti. AncheBuzzfeedhaannunciatodi volerla utilizzare permigliorare i suoi contenuti e quiz online.E nella lista non mancano gli autori di libri: suKindle Store(negozio di Amazon in cui è possibile acquistare libri digitali)  ci sono oltre200libri scritti da ChatGPT e il numero aumenta vertiginosamente ogni giorno. Ma l’utilizzo dell’intelligenza artificialenon deve trarci in inganno, dato chenon si tratta di uno strumento onnisciente. Il blog di tecnologiaCNET,a esempio, ha utilizzato uno strumento AI per generare articoli che sarebbero stati successivamente analizzati da redattori umani prima della loro pubblicazione: sono statitrovatierroriin 41 articoli su 77, più della metà delle storie generate. Questo ci permette di capire comela tecnologia rimane indomabile senza gli esseri umanie l’attività di controllo, selezione e verifica dei contenuti spetterebbe comunque ai professionisti.

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