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Riparare gli oggetti sarà un dovere?

 

In Ue, gettare via prodotti che potrebbero essere riparaticausa ogni anno35 milioni di tonnellate dirifiuti,30 milioni di tonnellate di risorse sprecate e261 milioni di emissioni di gas a effetto serra. Per cercare di ridurre i rifiuti e promuovere la riparazione come scelta di consumo più sostenibile, la Commissione europeaha adottato una nuova propostasul“diritto alla riparazione”. L’idea è istituire una serie dinorme comuni che facilitino il recupero di dispositivitecnicamenteriparabilisecondo gli obiettivi climatici e ambientali delGreen Deal, con un beneficio anche per le tasche dei consumatori.Riparare anziché sostituireun prodotto ancora funzionale, secondo le stime presentate a sostegno di questa misura, comporterebbe per i cittadini europei unrisparmio di circa 12 miliardi di euro all’anno. «La riparazione è essenziale per porre fine al modello “prendi, produci, rompi e getta” così dannoso per il nostro Pianeta, la nostra salute e la nostra economia.Non c’è motivo per cui un filo difettoso o un ventilatore rottodebbanocostringerci ad acquistare un prodotto completamente nuovo. L’anno scorso abbiamo proposto norme per garantire che i prodotti siano progettati per essere riparabili. Oggi proponiamo di fare dellariparazione un’opzione facilee interessante per i consumatori»,ha dettoFrans Timmermans, vicepresidente esecutivo per ilGreenDealeuropeo, in occasione della presentazione della proposta. Secondo quanto emerso dagli studi affrontati dalla Commissione,l’accesso alla riparazione è però spesso considerato difficile dai consumatori. Per questo, la Commissione vuole introdurremaggiori garanzie legali,chiedendo ai venditori di offrire a chi compra il servizio di riparazione dei dispositivi, tranne nei casi in cui questa opzione è più costosa della loro sostituzione. I produttori avranno anche l’obbligo diinformare i consumatori riguardo i prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione, che sarà resa più accessibile anche attraverso strumenti che vanno oltre la garanzia legale. Tra questi, la Commissione vuole creare unapiattaforma online per la riparazioneche consenta di mettere in contatto gli acquirenti con i riparatori e i venditori di beni soggetti a ricondizionamento presenti sul territorio. La proposta, che ora deve essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, prevede anche ladiffusione di un modulo europeoche i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore per ricevereinformazioni relative alla trasparenza delle condizioni di riparazione e del suo prezzo. Il criterio di riferimento sarà una nuova norma di qualità europea per i servizi di riparazione che dovrebbe aiutare i consumatori a individuare i riparatori che si impegnano a offrire una qualità di servizio superiore. Il“diritto alla riparazione facile”intende integrare e rafforzare ladirettiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verdee spingere i produttori a sviluppare soluzioni sempre più sostenibili che riguardino l’intero ciclo di vita di un prodotto, come indicato anche dalpiano d’azione per l’economia circolare. Nella stessa direzione va ladirettiva relativa alla progettazione ecocompatibile:“durabilità, riutilizzabilità, possibilità di upgrading e riparabilità del prodotto”sono solo alcuni dei requisiti stabiliti dall’Ue per quasi tutte le categorie di beni fisici ammessi nel mercato europeo.

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