In occasione dellaGiornata Mondiale dell’Acqua, è stato presentato il IVLibro Bianco 2023,Valore dell’acqua per l’Italia, realizzato dall’European House-Ambrosetti. Il tema ambientale diventa ogni giorno sempre più importante. Nel mondo, infatti, idisastri naturalisi verificano con più frequenza e il74%èlegato all’acqua. È dunque fondamentale capire l’importanza dicreare una rete idrica efficiente e sostenibileper il nostro futuro e utilizzare questa risorsa in modo consapevole. L’acqua deve essere una risorsa centrale per lo sviluppo dei Paesie, proprio per questo, il Libro Bianco 2023 risulta uno strumento fondamentale: fornisce dati sull’Italia e si propone come una sorta di“agenda”;pone quindi obiettivi per unagestione sostenibile ed efficiente dell’oro blu.Ma dal White Paper emergono dati negativi. L’Italia è il Paese più idrovoro dell’Unione Europea, con i suoi 9 miliardi di metri cubi di acqua prelevata ogni anno per uso civile. Per quanto riguarda, invece, l’utilizzo per abitante, con i suoi 154 metri cubi per abitante, si posiziona al 2° posto, superata solo dalla Grecia. Prima in classifica anche per iconsumi idrici giornalieri:la media italiana è di220 litrial giorno per abitante: la media europea è di 165. Da qui, si passa a un’altra tematica molto importante: leinfrastruttureidricheitaliane,che permettono la distribuzione dell’acqua ai cittadini, sono poco efficienti e obsolete. I dati sono sorprendenti, in negativo: il60%delle infrastrutture attualiha più di 30 anni,mentre il 25% ne ha più di 50. Questo comporta, inevitabilmente, unalto tasso di perdite idriche,e anche qui l’Italia si trova tra i peggiori Paesi europei: per le perdite in fase di distribuzione, si colloca al quartultimo posto; per le perdite lineari, si posiziona all’ultimo. Se da una parte aumentano gli investimenti nel settore, dall’altra è da rivedere sicuramente latariffa idrica.Oggi, è infatti di 2,1€/m3:troppo bassase si considera che in Francia è il doppio e quella tedesca è superiore del 60%. Questo influisce sulla consapevolezza dei cittadini che, a causa del basso costo dell’acqua potabile, tendono aessere meno responsabili. L’acqua è risorsa fondamentale anche a livello economico.Come emerge dal Libro Bianco, la filiera estesa dell’acqua vale il18% delPilitaliano.È infatti essenziale per 1,5 milioni di imprese agricole, 330.000 aziende manifatturiere e 9.000 imprese del settore dell’energia. Per questo è importante fare un utilizzo consapevole della risorsa. È stato quindi promosso ilparadigma delle 5R:raccolta, ripristino, riuso, recupero e riduzione. Quindi, raccolta di acque meteoriche (l’11% oggi); depurazione di queste acque; riutilizzo delle acque depurate (oggi solo il 4% si riutilizza); recupero e valorizzazione dei fanghi di depurazione; e, infine, “riduzione” nel senso di contenimento di prelievi di nuova acqua. Questo paradigma si basa sul modello dellaCircular water:nessunospreco, ma puntare sul recupero dell’acqua piovana e sulla sua depurazione. Purtroppo il settore, in Italia, è ancorapoco digitalizzato e tecnologico:il 50% dei contatori idrici nelle nostre case ha più di 20 anni, e non hanno quindi losmart meter, dispositivo che permette di monitorare i consumi. Nel nostro Paese,solo il 4% dei contatoripresenta questo dispositivo tecnologico, una percentuale che ci pone ancora in fondo alla classifica dell’Unione europea, la cui media è del 49%. A ciò si aggiunga che in Italia è ancora scarsa la consapevolezza riguardo il valore dell’acqua e del suo utilizzo. Il2022è stato l’annus horribilisper il nostro clima, l’annopiù caldo e meno piovosodella storia. Nonostante ciò, i cittadini si dichiarano meno preoccupati rispetto al 2021. Allo stesso tempo, meno di un terzo degli italiani beve acqua del rubinetto, nonostante l’Italia sia uno dei Paesi con la qualità più alta d’Europa. Molti non si rendono conto del reale consumo d’acqua: per questo l’educazione deve partire dai più giovani. LaCommunity Valore acqua per l’Italiaha avviato il progetto pilotaKit dell’acquaper diffondere la consapevolezza riguardo la risorsa idrica e promuovere una nuova cultura. Il progetto durerà un anno e coinvolgerà 27 licei Tred (Liceo sperimentale per la transizione ecologica e digitale) e l’Associazione nazionale presidi (Anp).
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