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Dove sono le residenze per anziani Lgbtq+ friendly?

 

InEuropae negliStati Uniticontinuano a nascereresidenze per əanzianəche si identificano con la comunitàLgbtq+. Dopo essere statiinaugurati in Svezia nel 2013e seguiti a ruota daDanimarca,Olanda, GermaniaeFrancia, i complessi residenziali perpensionatəLgbtq+hanno raggiunto di recente ancheRegno UnitoeSpagna. In Italia esistono progetti di monitoraggio relativi alla condizione deə anzianə queer, ma nessuna una vera e propria residenza dedicata. Nel Regno Unito la prima “casa” è esclusiva Nel2021aLondraè stata inaugurata laprima residenza per le persone anziane Lgbtq+del Regno Unito.Realizzata grazie a un prestito di 5,7 milioni di sterline del comune londinese, il complesso si chiamaTonic Housinge ha sede all’interno delle torri dell’architetto Norman Foster, sulle sponde del Tamigi. Come riporta il sindaco Sadiq Khan, deə 145.000 over 55 Lgbtq+ che vivono a Londra, alcunə di loro non ritengono leresidenze convenzionaliper anziani e anziane adatte ai loro bisogni: la paura è subirediscriminazioni. Finora, dei 19 appartamenti che compongono laTonic Housing, ne sono stati occupati 5.Accedere a una di queste unità abitative d’altra parte è costoso:la casapiù economica costa 535.000 sterline; la più cara, 800.000. Intanto nel Paese sono in corso altri progetti di residenze simili. A Manchester, il consiglio comunale sta collaborando con laLgbt Foundationper realizzare una residenza da 100 appartamenti rivolta a pensionatə a maggioranza Lgbtq+. Il caso della Spagna AMadridla prima residenza pubblica al mondo per anzianə Lgbtq+ èin costruzione dal 2018,a opera dellaFundación26 de Diciembre. Oggi questa associazione no profitassiste circa 800 personeattraverso le proprie attività di supporto psicologico e assistenza domiciliare per ə pensionatə della comunità queer. Deə 100 ospiti che dovrebbe accogliere, la casa di riposo punta a ospitare 66 “grandi invalidi”. La Fondazione prende il nome dalla data in cui, nel 1978, venne derogata la legge franchista relativa alla pericolosità e riabilitazione sociale che stigmatizzava l’omosessualità, equiparandola a reati come vandalismo, consumo didrogae prostituzione. Nel2018il progetto ha ricevuto ilsupporto delle 2 forze politichedi segno opposto, che si contendevano la capitale spagnola. Da una parteAhora Madrid, il partito di sinistra che ha amministrato la città dal 2015 al 2019, si era impegnato a fornire i finanziamenti per realizzare il centro diurno; dall’altra ilPartito popolaredella Comunità di Madrid, ovvero il partito conservatore di origine franchista a guida della regione, ha scelto di cedere lo spazio gratuitamente alla fondazione per 30 anni. Negli Stati Uniti apre una residenza anche in Texas Secondo la ricerca condotta negli Usa(firmata daSage – Advocacy & Services for Lgbtq+ ElderseNational Resource Center on Lgbt Aging), əpensionatəLgbtq+hannopiù probabilità di rimanere solə o isolatə.Inoltre,laUcla Universityha documentatoche le coppie omosessuali anziane sono soggette a tassi dipovertà maggioririspetto alle coppie di loro coetanei e coetanee eterosessuali. Una condizione che rischia di compromettere la loro possibilità di accedere alle cure e all’assistenza necessaria in età avanzata. Per rispondere alle loro esigenze, negli Stati Uniti oggi esistono15 residenze per persone anziane(la maggior parte in Florida). La prima ad aprire, nel 2013, è stata a Los Angeles, mentre l’ultima (2021) ha sedeinTexas, dove fino al 2003 l’omosessualità era considerata un crimine. Oggi nella capitale texana di Houston la residenza per anzianə Lgntq+ comprende112 appartamentie ha raccolto 26,5 milioni di investimento per la sua realizzazione. Il nome del centro èLaw Harringtoned è dedicato a Charles Law e Gene Harrington, 2 attivisti per i diritti degli omosessuali di Houston morti di Aids nel 1993 e 2002. Il progetto italiano di cohousing intergenerazionale La ricerca del 2019 promossa dall’associazioneArcigayha rilevato che in Italia əover 65della comunitàLgbtq+tendono più facilmente a trovarsi in condizioni disolitudine: quasi il 60% vive da solə, contro il 37,3 % di coetanei e coetanee eterosessuali. A seguito dei risultati raccolti con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2020 l’associazione ha proposto alle amministrazioni comunali diTorino e Bolognadi realizzare uncohousingintergenerazionalededicato alla comunità queer. L’idea è quella di creare spazi di coabitazione tra anziani e anziane over 60 e giovani Lgbtq+, con l’obiettivo difavorire un “invecchiamento positivo”, contrastare le solitudini involontarie e alimentare il dialogo intergenerazionale. Il progetto è ancora inattuato, masecondoArcigay“le persone Lgbti senior sono tendenzialmente invisibili e la solitudine involontaria per l’anziano Lgbti è dunque un rischio concreto e duplice: in ragione dell’età e anche dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”.

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