A breve andare inmonopattinosenza casco potrebbe diventare illegale. Lo ha ribaditoGaleazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso del#ForumAutomotiveche si è svolto ieri a Milano. «Per utilizzare un monopattino, in proprietà o in sharing,sarà presto necessario per legge dotarsi di un cascodi protezione», ha dichiarato al convegno il vice, insieme a Edoardo Rixi, del dicastero presieduto da Matteo Salvini. La propostadi Bignami non è nuova. Già nel corso di unincontrosul tema della sicurezza stradale tenutosi a dicembre dello scorso anno tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il capo della Polizia Lamberto Giannini, l’Esecutivo aveva espresso l’intenzione di rendereobbligatorie targhe e cascoper l’utilizzo del mezzo a due ruote. La stretta sui monopattini è stata in seguito confermata dallo stesso Salvini, che a gennaio di quest’anno haannunciatodi volerla inserire nelnuovo Codice della stradaallo studio del Governo. «Insieme a uncontrollo sulla velocità, sono in corso approfondimenti sui temi del casco, dell’immatricolazione e della targa», ha affermato il vicepremier, secondo il quale «illimite di 20 km/ha cui viaggiano i monopattini a noleggio, dovrà essere il massimo di velocità oltre il quale non si possano più vendere o acquistare». Sul casco, però, c’è già chi ha storto il naso. «Per quanto riguarda l’obbligo di casco per i maggiorenni, la misura renderebbe l’Italiaun’anomalia su scala europea», aveva dichiarato in quell’occasione l’associazione di categoriaAssosharing. Il casco peròè giàobbligatorioper i minorennia partire dai 14 anni, età sotto la quale non è consentito guidare il monopattino, ediversi Paesi, comeDanimarca e Spagna, hannoestesol’obbligo anche ai maggiorenni. Bignami in ogni caso tiene il punto: «Ci sonointerlocuzioni con le impresee noi siamo fermi sulla necessità di rendere disponibili i dispositivi di protezione personale a chi utilizza i mezzi di micro-mobilità», ha sottolineato ieri il viceministro. «Siamocoscienti delle difficoltà– ha aggiunto – ma salvare anche una sola vita, o scongiurare un solo infortunio grave, già ripagherebbe dello sforzo». All’appuntamento della filiera, Bigami è intervenuto anche sualtri punti al vaglio della riformadel Codice stradale. «In Italia – ha ricordato – sono sufficienti 10ore di guidaper conseguire la patente. Dovremo portarle almeno a 12 avendo presente che la media europea è di 20». «È inoltre fondamentale prevedere l’inserimento ditest sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione». Tra le ipotesi in esame anche sanzioni più severe per chi maneggia il cellulare alla guida, unetilometro monousoobbligatorio a bordo, la revisione delsistema della patente a punti, il ritiro a vita del documento di guida, il cosiddetto “ergastolo della patente”, o in alternativa una sospensione della stessa per un periodo di 10 anni.
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