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I papà chiedono più congedi dal lavoro per stare con i bambini

 

Ipapànon vogliono più rinunciare al tempocon i figliper colpa dellavoro. E qualcosa sembra smuoversi nell’universo dellapaternità. L’analisi diSave the Childrenrivela una crescita, seppure lenta e graduale, del numero dei padri che richiedono icongedi di paternità. Alla sua introduzione, nel 2012,il congedo prevedeva1 solo giorno obbligatorio e 2 facoltativi, mentreoggi garantisce 10 giorni obbligatori(contro i 90 giorni della Svezia, le 46 settimane della Norvegia e le 16 settimane della Spagna) e 1 facoltativo; inoltre, è possibile usufruirnetra i 2 mesi precedenti e i 5 successivi al parto. Iltasso di utilizzo del congedoè increscita:è passatodal 19,23% del 2013 al 48,53% del 2018,attestandosi al57,60% nel 2021(sono stati 155.845 i papà a chiederlo su un totale di 400.000 nascite). In particolare, l’elaborazione dei datiInpscondotta dalla professoressa Maria De Paola (docente di Politica Economica al Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza dell’Università della Calabria) mostra come sono ipapà che lavorano in imprese più grandi, con contratti a tempo indeterminato e a tempo pienoa usufruire maggiormente del congedo. Inoltre, sembra che ladifficoltà a conciliare lavoro e cura dei figlinon sia solo un problema delle donne. Citando i dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del 2021,Save The Childrenspiega che, su un totale di 52.436 convalide delle dimissioni e risoluzioni contrattuali consensuali della lavoratrici mamme e dei lavoratori papà, il 71,8% era delle donne contro il 28,2% degli uomini, un dato comunque in crescita (10 anni fa era il 2,9%). La misura è stata introdotta prima in via sperimentale, con la Legge 28 giugno 2012 n. 92, e rinnovata di anno in anno più volte, l’ultima con la Legge di Bilancio 2022. Poi il Parlamento è intervenuto con ilDecreto di conciliazione vita – lavoroche ha reso strutturale la misura, basandosi sulla direttiva (UE) 2019/1158 in merito all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Inoltre, laneo-eletta segreteria del PdElly Schleinha proposto nuovamenteilcongedo paritario:un congedo non trasferibile, cioè obbligatorio sia per la madre che per il padre e, in entrambi i casi, della durata di 3 mesi. Si tratta di unpermesso retribuito di astensione dal lavoro rivolto a dipendentie concessoin occasione della nascita, dell’adozione o dell’affidamento di un bambino. Viene riconosciuto anche 1 giorno facoltativo in più di congedo, di cui il papà può usufruire in alternativa alla mamma.

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