Lasettimana cortaè sempre più attraente agli occhi dei lavoratori. L’ultimo rapporto pubblicatodalla società di human resourcesRandstadha preso in analisi oltre35.000 lavoratori dipendenti in tutto il mondo,di cui 1.000 in Italia. E i risultati confermano questo trend: ben3 lavoratori su 10chiedono diiniziare il proprio week-end il venerdì,aumentando così il tempo da dedicare ai propri interessi, ai propri cari e alla cura personale. I dati sembrerebbero dimostrare una tendenza interessante, con laproduttività che rimane ben saldae i lavoratori che sono decisamente più sereni. Una situazione vantaggiosa per tutti, aziende comprese.Ne è un esempio ilRegno Unito, dove è stato messo in moto un sistema diindagine che nel 2022ha coinvolto quasi 3.000 lavoratori in oltre 60 aziende. I risultati sono stati straordinari: adicembre 2022, mese indicato per la fine dell’esperimento,18 hanno immediatamente introdotto la settimana corta come modello permanente.Le ragioni? Unaproduttività inalterata, spesso addirittura migliore, e unbeneficio psicofisico dei dipendenti:il 39% ha affermato di essere meno stressato e di aver notato una riduzione della propria stanchezza, delle crisi d’ansia o dei disturbi delsonno. In realtà, quello inglese non è stato il primo esperimento realizzato in questo ambito.In Islanda,tra il 2015 e il 2019 era stata condotta un’indagine simile che aveva confermato un miglioramento dell’equilibrio della vita professionale e personale dei lavoratori. Ancora oggi, l’86% dei lavoratori coinvolti ha mantenuto questa modalità di lavoro. Ma la4 days weeksembrerebbe suscitare uninteresse differente a seconda delle professioni: maggiore tra gliimpiegati(32%) e minore tra gli operai (15%). Inoltre, l’appeal di questo modello è particolarmente intenso per i lavoratoritra i 35-44 anni,che rappresentano il 32% del totale. Indubbio è un collegamento con le responsabilità genitoriali, dove un giorno in più nel week-end permetterebbe a moli di passare più tempo con i propri figli. Il sistema sembra interessare anche i piùgiovani: il 16% dei favorevoli hatra i 18 e i 24 anni,sintomo evidente di una realtà pronta a cambiare. Lo conferma anche un altro dato: il35%dei partecipanti ritiene che una gestione autonoma del proprio orario di lavoro sia unrequisito imprescindibile per accettare un nuovo incarico.Un’esigenza che inizia a essere compresa anche dalle aziende: negli ultimi 12 mesi, il 27% dei dipendenti ha ottenuto una maggiore flessibilità nei propri orari lavorativi. Non tutti però guardano allong week-endcon aria sognante: il43% ritiene che il tradizionale lavoro dal lunedì al venerdìper 8 ore al giorno sia lasoluzione migliore. C’è poi chi dice sì alla tradizione ma applicando un cambiamento di orari: il 14%, infatti, vorrebbe poter spezzare il proprio turno lavorando la mattina presto e la sera tardi, così da godere maggiormente delle ore centrali della giornata, mentre il 6% preferirebbe svolgere turni di notte. In Italia, la canonica settimana di 5 giorni (per 8 ore giornaliere) è stata introdotta negli anni ’60 con la contrattazione collettiva: sono quindi 40 ore settimanali e 1.760 annuali. In realtà, come riporta l’Ipsoa(Istituto Professionale per lo Studio dell’Organizzazione Aziendale), il dato medio italiano di ore lavorate da un dipendente manifatturiero a tempo pieno nel 2021 è di 37,8 ore, al di sotto della media Ue di 38,4. Sebbene la settimana corta rappresenti ancora un esperimento a tutti gli effetti, è comunque innegabile l’aria di cambiamentoche si inizia a percepire nel mondo del lavoro. Lo scorso dicembre,Intesa San Paoloha annunciatola possibilità per i propri dipendenti diridurre la settimana lavorativaa 4 giorni allungandosi di 1 ora ogni giorno. Poi è stato il turno diMagister Group,che nelle sueAlieRepasè passato da 40 ore settimanali a 32; e ancoraLavazzache introdurrà i cosiddetti “venerdì brevi” da maggio a settembre. Quest’ondata di esperimenti si incastra in una spaccatura profonda della nostra società, dove una nuova esigenza sta venendo alla luce. La pandemia è stata a tutti gli effetti un’occasione disperimentare diversi modi di lavorare e di vivere.Dedicare del tempo a noi stessi ci ha permesso di comprendere l’importanza del benessere mentale, un argomento che abbiamo sottovalutato troppo a lungo.
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…