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Riciclo batterie al litio, il progetto di Enel X e Midac

 

Un percorso di ricerca congiunto per lo sviluppo e la realizzazione del primo impianto di riciclo delle batterie al litio. È ilprogrammadiEnel XeMidac- laprimaè la business line globale di Enel attiva nei servizi di fornitura ed efficienza energetica, lasecondal’azienda manifatturiera italiana da dieci anni impegnata nella produzione di batterie al litio – che hanno annunciato l’avvio di un’attività di ricerca e sviluppo tesa alla creazione di una filiera europea sostenibile e circolare attraverso la realizzazione di unimpianto di riciclo di batterie al litioper veicoli elettrici, sistemi industriali e sistemi stazionari. L’iniziativa non coinvolge solo le due aziende, che agiscono invece in partenariato con altri enti di ricerca italiani ed europei – tra questi anche Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie –, e rientra nell’ambito delprogetto Europeo Ipceisulle batterie. Si tratta, quest’ultimo, di un progetto comunitario che comprende attività di ricerca tese all’introduzione di tecnologie innovative e sostenibili lungo l’intera catena delle batterie agli ioni di litio, per migliorarne le caratteristiche di durata, i tempi di caricamento e la sicurezza, con occhio attento alla sostenibilità ambientale. L’obiettivo è, infatti, diridurre le emissionie gli scarti generati dai processi di produzione, e di sviluppare modelli ecosostenibili di smontaggio e riciclaggio delle componenti e dei materiali, come da principi dell’economia circolare. Nel solco di questo programma è anche il progetto diEnel XeMidac, con ciascuna delle due aziende che sarà impegnata in attività di ricerca nel settore di pertinenza:Enel Xnello studio delle tecnologie di smontaggio automatico e nel riciclo delle batterie,Midac, invece, nel processo di riciclo vero e proprio che culminerà – dopo una fase di sperimentazione – nella realizzazione di unimpianto industriale con una capacità di almeno 10.000 tonnellate all’anno(per dare una dimensione, si pensi che in Europa, al 2030, sistimaun volume complessivo di batterie al litio da riciclare di circa 200.000 tonnellate). «Siamo orgogliosi di essere partner di questo sfidante e strategico progetto finalizzato a creare una filiera europea delle batterie», sono le parole di FrancescoVenturini diEnel X. «Questo progetto – ha dichiarato al lancio dell’iniziativa – permetterà di creare nuovi mercati e nuove opportunità di crescita per le aziende, coniugando efficienza, sostenibilità e innovazione e facilitando l’Europa nel raggiungimento di un obiettivo di cruciale importanza, come una maggiore indipendenza di approvvigionamento delle materie prime». Obiettivo che, in prospettiva, serve a rendere sempre più realistica l’ipotesi della transizione energetica, trasformando – come hanno spiegato le aziende – blocchi di batterie esauste inmaterie prime per la realizzazione di nuove celle. Un’operazione di riciclo che consentirà di limitare l’estrazione di materie prime e ridurre, di conseguenza, l’impatto delle politiche aziendali. Lo spiega anche il presidente diMidac, Filippo Girardi. «Stiamo sviluppando e investendo in processi di riciclo innovativi per sostenere la filiera italiana ed europea delle batterie al litio e poter fornire il nostro contributo alla transizione energetica», ha affermato Girardi. «Partiremo dal riciclo per arrivare alle celle, i nostri impianti sorgeranno in Italia per rafforzare la presenza Italiana nel comparto delle batterie e creare posti di lavoro e sviluppo in tutto il territorio nazionale». Il progetto di ricerca congiunta conMidacperEnel Xè il terzo progetto Ipcei negli ultimi tre anni, e fa seguito a due iniziative – rispettivamente del 2020 e del 2021 – volte sempre a consentire di operare con le batterie a litio riducendone l’impatto ambientale. Da poco, inoltre, Enel ha avviato – in collaborazione con l’Osservatorio Permanente Giovani Editori– un progetto triennale di sensibilizzazione alle tematiche del cambiamento climatico nelle scuole superiori. L’iniziativa prevede la partecipazione attiva degli studenti all’immaginazione di strategie per evitare il collasso climatico, la suddivisione in gruppi di lavoro e la scrittura di tesine su tematiche ambientali e di sostenibilità, le migliori delle quali saranno pubblicate sul sito aziendale.

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