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First Republic Bank: cosa sta succedendo?

 

Dopo quanto accaduto allaSilicon Valley Banke allaSignature Bank, negliStati Unitinon si ferma il clima dipanico e terrore, complice anche il caso diCredit Suisse.Questa volta, nel mirino c’è laFirst Republic Bank, fondata nel 1985, con sede a San Francisco e uffici tra New York, California, Massachusetts e Florida: è la14° banca statunitense per attività;unabanca commercialeche, alla fine del 2022, deteneva depositi per oltre 176 miliardi di dollari. Inoltre, secondoS&P Global Ratings,il 68% dei depositi diFirst Republicè costituito da conti che superano i 250.000 dollari,dunque non tutelati dalFederal Deposit Insurance Corporation(Fdic) e, per questo, più suscettibili al ritiro e al trasferimento presso altre banche. Molti hanno iniziato a temere il suoimminente fallimento, dal momento in cuiil titolo è sceso del 20% alla Borsa di New York,proprio ieri. Un crollo significativo era stato registrato anche nei giorni precedenti: in sole 5 sedute, il titolo è sceso del 70%. Il crollo dellaSilicon Valley Banke quello dellaSignature Bankhanno generato unclima di preoccupazione negli investitori, che non sono stati tranquillizzati neanche dall’annuncio dellaFirst Republic Bankdi aver ottenuto circa70 miliardi di dollari di liquiditàda parte delFederal Reserve Systeme daJP Morgan. Per evitare il totale fallimento, che rischierebbe di far crollare l’intero sistema, è stato, quindi, raggiunto un accordo. A lanciare l’appello è stata la Casa Bianca:i più grandi istituti finanziari del Paese, sotto il controllo delle autorità federali, hanno deciso didepositare nelle casse della banca 30 miliardi di dollariper blindare laFirst Republic Bank, convinti di essere in grado di poter recuperare il loro denaro una volta stabilizzata la situazione. “Questa azione da parte delle maggiori banche americane riflette la loro fiducia nellaFirst Republice nelle banche di tutte le dimensioni e dimostra il loro impegno generale ad aiutare le banche a servire i loro clienti e le loro comunità”, si legge in un comunicato firmato dall’U.S Department of the Treasury,Federal Reserve, Federal Deposit Insurance CorporationeOffice of the Comptroller of the Currency(Occ). Andiamo nel dettaglio: tra le11 banche che hanno fornito assistenza,4 di queste hanno contribuito con5 miliardi di dollariciascuna, e sonoJPMorgan Chase,Bank of America,CitigroupeWells Fargo;Goldman SachseMorgan Stanleyhanno contribuitocon 2,5 miliardi di dollarie, infine,BNY Mellon,PNC Bank,State Street,TruisteUS Bankhanno finanziato laFirst Republic Bankcon1 miliardo ciascuna.Questi depositi dovrannorimanere obbligatoriamente nelle casse della banca per almeno 120 giorni:grazie a loro, le azioni hanno raggiunto unrialzo del 10%, dopo il crollo dei giorni precedenti, ritrovando un po’ di serenità.

Redazione

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