Esiste un materiale che elimina la perdita di energia quando l’elettricità si sposta lungo un filo? Potrebbe essere questa lascoperta di alcuni scienziati statunitensi, una scoperta che è stata definita una svolta. Si tratta di unmateriale commercialmente accessibilee che porterebbe ad avere batterie più durature, reti elettriche più efficienti e il miglioramento dei treni ad alta velocità. Ma non si tratta di una novità in assoluto. Infatti i cosiddettisuperconduttori– materiali in grado di condurre correnti elettriche senza alcuna perdita – già esistono, ma sono stati fino a ora poco pratici: per funzionare, necessitano di essere sottoposti a raffreddamento, con temperature di –320 gradi Fahrenheit (circa 160° C sotto lo zero), e a pressioni estreme per funzionare. Il grande cambiamento raggiunto dai ricercatori dellaUniversity ofRochesterè stata la creazione di un nuovo superconduttorein grado di funzionare a temperatura ambiente e a una pressione inferiorerispetto ai materiali solitamente utilizzati. I vantaggi, come accennato, sono legati alla creazione di conduttori senza perdite e più economici, conduttori che, come spiegaRangaDias, docente di ingegneria meccanica e fisica a Rochester che ha guidato la ricerca – possono essere impiegati anche nei futuri reattori a fusione nucleare. Una scoperta dunque rivoluzionaria: «Potremmo far levitare magneticamente i treni sopra i binari superconduttori, cambiare il modo in cui l’elettricità viene immagazzinata e trasferita e rivoluzionare l’imagingmedico» spiega Dias. Questo grazie al funzionamento che i fisici chiamanoeffettoMeissner, ossia quando un materiale libera il suo campo magnetico e, se messo vicino a un superconduttore, levita. Un lavoro, questo, che è statocondotto sulle fondamenta di una precedente sperimentazione. Infatti, lo stesso gruppo di ricercatori capitanato da Dias aveva già in passato, nel 2020, lavorato a un superconduttore costituito da unacombinazione di idrogeno, zolfo e carbonio che funzionava quasi a temperatura ambiente. Diversamente da questo nuovo materiale, quello precedente, però, funzionava solo dopo essere stato scaldato da un laser e compresso tra le punte di due diamanti a una pressione maggiore di quella che si trova al centro della Terra attraverso l’uso di un dispositivo chiamatocella a incudine di diamante. Nel nuovo studio, pubblicato suNature, i ricercatori hanno dunque modificato la precedente “ricetta” del superconduttore aggiungendo all’idrogeno azoto e un metallo raro, il lutezio, riscaldandolo e comprimendolo. StanleyTozer, ricercatore presso ilNationaHighMagneticFieldLaboratorydellaFlorida StateUniversityspiega: «Questi risultatisono una svolta per la comunità scientifica, svolta che è stata resa possibile dall’intuizione di Dias». Il materiale, chiamato “reddmatter”, potrebbe avere la capacità di lavorare a 69 gradi Fahrenheit (20,5° C circa) e con una pressione di 145.000 libbre per pollice quadrato (l’equivalente di circa 9997 bar), con un calo di circa 10 gradi Fahrenheit e 1/1000 della pressione rispetto al prodotto sperimentato nel 2020. Anche se lontana dalla pressione media a livello del mare – spiega Tozer – si tratta di un valore entro cui gli ingegneri possono realizzare un prodotto commercialmente valido utilizzando tecniche e strumenti specializzati già coinvolti nella produzione di chip e nella sintesi di diamanti. Una scoperta che, se funziona, potrebbe rivoluzionare totalmente il mondo dell’elettronica.
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