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I giocattoli creati con la plastica recuperata in mare

 

Dopo la collezione per la casa Musselblomma, con cuiIkeaaveva preso posizionecontro l’inquinamento nel Mediterraneodel 2019, il brand svedese torna ancora più agguerrito contro la plastica che invade i nostri mari. Questa volta lo fa conBlavingad,una linea di peluches creati con plastica recuperata dagli oceani. Il fine è sensibilizzare e informare su ciò che realmente ci circonda – tonnellate di materiali letali per la nostra salute, ma soprattutto per gli animali. Negli oceani galleggiano171.000 miliardi di frammenti di plastica, con un peso complessivo di 2,3 milioni di tonnellate. Purtroppo, questi sconvolgenti numeri continuano ad aumentare: la plastica monouso ammontava a 139 milioni di tonnellate nel 2019 e oggi, nonostante la direttiva Sup dell’Unione europea (entrata in vigore il 14 gennaio 2022 per bandire la produzione e la messa in commercio di specifici oggetti in plastica), le cifre non tendono a diminuire. Solo sulle spiagge europee,l’80% dei rifiuti rinvenuti è in plastica, di cui il 50% monouso. Nel 2019, alcuni studenti della scuola di pubblicità Mads di Mosca avevano ricreato alcuni peluches Ikea intrappolati nella plastica. La campagna di sensibilizzazione, denominataChirurgia Plastica, voleva denunciare l’utilizzo insensato di plastica nella nostra vita quotidiana, spronando anche il colosso Ikea a ridurre quanto più possibile. I peluches utilizzati per la campagna sono gli stessi che Ikea ha in produzione da tempo e che oggi, dopo 4 anni, l’azienda ripropone. La nuova linea di giocattoli oltre a essere più sostenibile dal punto di vista dei materiali (ogni pezzo è creato con plastica recuperata dagli oceani e riciclata, appunto), ha anche un altro importante impatto, dato dallo storytelling che mette in campo. Ogni peluches racconta la sua storia e quella dei suoi “genitori”, spiegando a grandi e bambini come è venuto al mondo. Così ci viene presentato il delfino, figlio di un bicchiere di plastica per feste e da una cannuccia, l’orca, nata dal fortuito incontro tra un tubo di dentifricio e una bottiglia di succo d’arancia, lo squalo, i cui genitori sono un sacchetto della spazzatura e una busta di patatine. Attraverso la curiosità che scaturisce dal voler sapere di più rispetto all’identità di un giocattolo, Ikea si propone così di raccontare, soprattutto ai bambini, altre importanti verità, tra le quali come trattare il nostro mondo – e i nostri oceani.

Redazione

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