Alcuni scienziati hanno creatotopi con due padri biologici e una madre surrogatagenerandouova dalle cellule maschili, una tecnica che apre nuove possibilità per la riproduzione e il trattamento di forme gravi di infertilità. L’annuncio è avvenuto l’8 marzo nel corso del terzo vertice internazionale sull’editing del genoma umano,organizzato presso ilFrancis Crick Institutedi Londra daRoyal Society, Uk Academy of Medical Sciences, World Academy of Sciences e Us National Academies of Sciences and Medicine. «Questo èil primo casodi produzione di robusti ovociti di mammiferi da cellule maschili», ha dichiaratoKatsuhiko Hayashi, docente di Biologia e Medicina delle cellule staminali all’Università di Kyushuin Giappone, che ha guidato lo studio. Era già successo però che l’ingegneria geneticasi cimentasse in un’impresa simile. Nel 2018 sono stateutilizzatecellule staminali embrionali ottenute da uova o sperma per generaretopicon due padri o due madri, anche se i cuccioli con doppia paternità sono morti pochi giorni dopo la nascita. Tuttavia questa è la prima volta che vengono coltivate uova vitali da cellule maschili. Le uova sono statefecondate mediante sperma, poi gli embrioni così sviluppati sono statiimpianti nell’uterodel topo femmina. Ad essere sopravvissuti sono stati solo7 embrioni sui 630 trasferiti, ma secondo quanto riferito da Hayashi i cuccioli eranofertilie cresciuti in modo apparentemente sano. Quindi nel prossimo futuro esiste lapossibilità che anche tra gli esseri umanidue padri abbiano un figlio biologico concepito con l’aiuto di una madre surrogata? «Non è una domanda solo per il programma scientifico. – ha risposto Hayashi considerando leimplicazioni etichedi questo scenario – Non so se questo tipo di tecnologia possa davvero adattarsi alla società umana». Per ottenere il risultato sperato, i ricercatori hanno trattato le cellule staminali in moda dasostituire il cromosoma Ydella coppia cromosomica XY che determina il sesso maschile con un altro cromosoma X, creando una coppia cromosomica femminile XX. La tecnica potrebbe consentire di curare alcune forme di infertilità causate da condizioni cromosomiche come avviene per lasindrome di Turner, in cui le donne mancano di parte o di uno dei loro cromosomi X. Si tratta però di ipotesi ancora lontane da qualsiasi tipo di applicazione medica.
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