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La fascinazione della Gen Z per Apple

 

Il fascino cheAppleesercita sui giovani dellaGenerazione Zinfluenza le loro abitudini e tutte le loro scelte tecnologiche. IlFinancial Times, con un articolo di Patrick McGee, ha analizzato questa tendenza negliStati Uniti, spiegando perché è destinata ad arricchire le tasche del colosso di Cupertino. Gli americani tra i 10 e i 25 anniprediligono i dispositivi della mela morsicatarispetto a quelliAndroid: oltreoceano, infatti, più di un possessore diiPhoneogni tre è nato tra il 1997 e il 2012, stando ai dati della piattaformaAttain. Molti ragazzi in questa fascia di età vivono addirittura il timore di esseresocialmente “ostracizzati”nel caso in cui non possiedano il telefono preferito. Il fenomeno è presente anche in Europa: qui l’83% degliutentiAppleunder 25ha già deciso che non cambierà marchio.Così laGenerazione Zappare inclusiva e diversificata ma non nel campo della tecnologia, dovesi lega così facilmente a un unico brand.Non a caso le curve di vendita della mela morsicata sono in salita in tutto il mondo, Italia compresa. Lepressioni e le percezioni che caratterizzano le scelte dei giovani in termini di smartphonespiegano almeno in parte gli incrementi dimercato vissuti negli ultimi anni dall’iPhone: se nel 2019 il suo utilizzo effettivo era fermo al 35%, l’anno scorso ha raggiunto il 50%, tra l’altro mentre il resto del settore langue. C’è poi il tema dei prezzi: in media i melafonini costano tre volte in più rispetto ai colleghiAndroide, nonostante questo, mantengono intatta la loro capacità attrattiva. Appleè in grado di creare una sorta di circolo virtuoso. Una volta che un giovane entra nel mondo dei suoi prodotti, a esempio attraverso lo smartphone, sarà poi più propenso a comprare gli altri dispositivi della gamma, come iMacBooke non solo. È stato calcolato infatti cheogni 100iPhonespediti, vengono venduti anche 26iPad, 17Apple Watche 35AirPods.Gli ordini a “cascata” sono frutto di vari fattori, tra i quali spicca l’aspetto tecnico: utilizzando più prodotti del marchio di Cupertino, l’utente sarà sicuro di averedispositivi tutti compatibili e capaci di dialogare tra di loro. IlFinancial Timesforse esagera quando riporta elementi e testimonianze a sostegno della teoria secondo cui un utenteAndroid,coinvolto in una conversazione con possessori diiPhone,possa finire per sentirsi quasi bullizzato, a causa del fatto che i messaggi della chat risulteranno verdi e non blu. L’idea poi che una donna possa “recensire” in maniera negativa un uomo sui social sulla base del cellulare di cui dispone fa altrettanto sorridere. La tesi però è utile per capirele dinamiche che i dispositiviApplee i loro sistemi “chiusi”, daiOSaiMessage, sanno innescaree imporre nel confronto con la concorrenza. Le nuove generazioni, figlie del mondo digitale, possiedonounpotere d’acquistoche fa gola alle aziende. EAppleè tra le società che sembrano aver trovato la formula per attrarre i loro investimenti.

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