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Riciclo di batterie elettriche, una scommessa tutta italiana

 

L’Italia che guarda al futuro aenergie pulitenon deve sottovalutare una grande possibilità: recuperare eguadagnare dalriciclodelle batterie dei veicoli elettrici. Un nuovostudiodiMotus-E, Strategy&ePolitecnico di Milano, stima infatti chepotrebbero essere poco più di 6 miliardi di euro, al 2050, i ricavi generati in Europa dalla vendita dinichel, cobalto e litio riciclatie per l’Italiaci sarebbe una fetta importante, ipotizzatatra i 400 e i 600 milioni di euro, con una marginalità di circa 300 milioni. Quello che suggerisce il report appena pubblicato è che il nostro Paese ha tutte le potenzialità per inserirsi in un business in grado di dare vita auna nuova filiera industriale, dato che ha già esperienze importanti nel riciclo e nell’economia circolare. In un futuro in cui per esempio dal 2035 potrebbe scattare lo stop di nuoveautoa diesel e benzina, avremo sempre più a che fare con lebatterie delle auto elettrichee di conseguenza più il parco elettrico circolante crescerà, più ci saranno opportunità diriciclo di minerali e metalli. Inoltre, a favorire questo mercato ci sonoi nuovi target Ue sul contenuto minimo di riciclato nelle batterie dei veicoli elettrici:al 2050 lo studio stima circa 3,4 milioni di tonnellate di batterie a fine seconda vita pronte per essere riciclate in Europa, a fronte di una capacità di riciclo che non supera oggi le80.000 tonnellate all’anno. I ricercatori indicano inoltre chela filiera del riciclo genererànuovi posti di lavoro, benefici economici e ambientali e nuove possibilità di indipendenza rispetto all’estrazione e la lavorazione delle materie prime. «I risultati di questo studio sono l’esempio dell’approccio che come Paese dobbiamo avere nei confronti della transizione all’elettrico. – ha detto ilsegretario generale diMotus-E,Francesco Naso -Le competenze ingegneristiche dell’Italia sono riconosciute in tutto il mondo, con le giuste politiche industriali possiamo metterle a frutto e diventare leader in molti ambiti della mobilità elettrica, come appunto il riciclo delle batterie. Si tratta di opportunità per rilanciare economia e occupazione che non possiamo regalare ad altri Paesi, ma bisogna essere veloci se vogliamo coglierle e sfruttarle appieno». «La creazione di una catena del valore circolare per le batterie è fondamentale per sfruttare il valore immagazzinato nella loro capacità residua e nei componenti che le compongono – ha aggiuntoMassimo LeonardodiStrategy&- oltre alla sostenibilità, l’interesse degli attori coinvolti rispetto a questo tema è incentivato dalle sinergie presenti tra le attività di produzione e utilizzo e gestione del fine vita. Affiancare la produzione di batterie al riciclo degli scarti permette ai produttori italiani ed europei di riutilizzare la materia prima seconda derivata dai loro stessi rifiuti, e soddisfare i requisiti imposti dalle normative europee. Allo stesso modo, le case automobilistiche possono identificare le soluzioni ottimali per dare nuova vita alle batterie di cui conoscono design e caratteristiche, e usufruire delle loro reti di concessionari per la raccolta. Gli attori in grado di sfruttare fin da subito queste sinergie godranno di un forte vantaggio competitivo».

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