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Nasa, il “dardo” lanciato contro l’asteroide è stato un successo

 

Il 26 settembre 2022, una sonda massiccia poco più di mezza tonnellata di nomeDart(Double Asteroid Redirection Test) è stata lanciata dalla Nasa contro il piccolo asteroideDimorphos, 160 metri di diametro, a una velocità di 24.000 km/h. È stato il primo test dideflessione asteroidaletramite un cosiddetto “impattore cinetico”, «che in termini più semplici significa sbattere una cosa contro un’altra – tagliano corto gliesperticoinvolti –, in questo caso, un’astronave contro un asteroide». Com’è finita? I risultati di quella missione,pubblicatiieri suNature, mostrano che se il corpo celeste minacciasse di colpire il nostro Pianetal’umanità avrebbe buone probabilitàdi deviare la sua traiettoria. «Il successo dell’impatto del veicolo spazialeDartconDimorphose il conseguente cambiamento nell’orbita diDimorphos– affermano i ricercatori – dimostra che la tecnologia dell’impattore cinetico è unatecnica praticabile per difendere potenzialmente la Terra, se necessario». «Questi risultati si aggiungono alla nostra comprensione fondamentale degli asteroidi egettano le basi per il modo in cui l’umanità può difendere la Terra da un asteroidepotenzialmente pericoloso alterandone il corso», ha dichiarato Nicola Fox, amministratore associato delScience Mission DirectoratedellaNasa. A incidere però non è solamente l’impatto in sé. ComeillustrailCnr,l’impatto ha scavato un cratere sull’asteroidegenerando un’enorme quantità di particelle di varie dimensioni che sono state espulse dal corpo in direzione opposta a quella dell’impatto. «La chiave dell’impatto cinetico è che la spinta verso l’asteroide non proviene solo dalla collisione di veicoli spaziali, ma anche da questorinculo di materiale espulso», ha spiegatoAjai Rajdel laboratorio di Fisica applicata dellaJohns Hopkins Universityche gestisce la missioneDartper ilPlanetary Defense Coordination Officedella Nasa. I ricercatori hanno inoltre osservato che l’impatto ha causato unrallentamento istantaneo della velocità dell’asteroidelungo la sua orbita di circa 2,7 millimetri al secondo, indicando ancora una volta che «il rinculo del materiale espulso ha svolto un ruolo importante nell’amplificare il cambiamento di quantità di moto impartito direttamente all’asteroide dal veicolo spaziale». Anche se i risultati mostrano come l’intercettazione di un asteroide della grandezza diDimorphospuò essere raggiunta senza una missione diricognizione avanzata, quest’ultima fornirebbe informazioni preziose per pianificare e prevedere il risultato. «Ciò che è necessario è untempo di preavvisosufficiente: diversi anni come minimo, ma preferibilmente decenni», ha aggiunto Raj. Per riuscire, insomma, anche le collisioni spaziali hanno il loro galateo, ma in ogni caso il successo diDart, concludono gli autori del documento, «creaottimismo sulla capacità dell’umanitàdi proteggere la Terra dalla minaccia di un asteroide».

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