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Florida VS Disney: ultima puntata?

 

Il 27 febbraio il governatore repubblicano della FloridaRon DeSantisha firmato unaleggeaffinché lo Stato riprenda ilcontrolloamministrativo e fiscale del territorio delparco divertimentiDisney Worlda Orlando, dove la società detiene poteri speciali da oltre 50 anni. Con la nuova legge, spiega laCnn, lo Stato rileva ilReedy Creek Improvement District, l’ente governativo della Florida creato nel 1967 allo scopo disostenere e amministrarein modo autonomo alcuni aspetti dello sviluppo economico e delturismoall’interno dei confini del Distretto. Il provvedimento, che rinomina il distretto inCentral Florida Tourism Oversight District, permette al Governatore disostituire il consiglio distrettuale, oggi composto in maggioranza da persone che hanno legami con la Disney, con un corpo di 5 membri scelti personalmente. Ilnuovo consigliosi riunirà per la prima volta la prossima settimana. «Oggi finalmentefinisce il regno delle corporazioni -hadichiaratoDeSantisnel corso della conferenza stampa – Questa legislazionepone fine allo status di autogoverno della Disney, fa vivere la Disney secondo le stesse leggi di tutti gli altri e garantisce che la Disney paghi i suoi debiti e la sua giusta quota di tasse». L’inizio del contenziosotra il Governatore della Florida e il colosso dell’intrattenimento risale al marzo dello scorso anno, quando la Disney, dopo essersi inizialmente astenuta, criticò il controversodisegno di leggeParentalRights in Education,che ha bandito dall’insegnamento scolastico argomenti come l’identità di genere e l’orientamento sessuale. «Avevate bisogno che io fossi un alleato più forte nella lotta per la parità di diritti e iovi ho delusi. Mi dispiace», aveva dichiarato il ceo della DisneyBob Chapekin unalettera apertarivolta ai dipendenti per scusarsi del silenzio sul provvedimento ribattezzato dai suoi oppositoriDon’tsaygay. A fine marzo, dopo ulterioripolemiche, l’azienda aveva diffuso uncomunicatoufficiale nel quale dichiarava che la proposta «non avrebbe mai dovuto essere approvatae non avrebbe mai dovuto essere convertita in legge». «Il nostro obiettivo come azienda – proseguiva la nota – è che questa legge venga abrogata dal legislatore o annullata dai tribunali e rimaniamo impegnati a sostenere le organizzazioni nazionali e statali che lavorano per raggiungere questo obiettivo. Ci impegniamo a difendere i dirittie la sicurezza dei membri Lgbtq+ della famiglia Disney, così come della comunità Lgbtq+ in Florida e in tutto il Paese». Larispostadel Governatore dello Stato non si era fatta attendere, e il 27 febbraio sembra essere arrivate alle sue battute finali.

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