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Prada celebra il lavoro delle infermiere

 

Lamodada anni, o forse da sempre, non è più solo questione di abiti, modelle e scintillio ma è unaforma d’espressionea tutti gli effetti,in grado di raccontare il tempo nel quale è immersa. La moda cambia e con essa cambiano le persone, a volte trainate, altre trainanti. La moda è ciò che indossiamo e come ci presentiamo nel mondo. Per questo, in quella che può essere considerata la prima vera edizione post pandemica dellafashion week milanesededicata alle collezioni fall/winter, non poteva mancare unapresa di coscienza collettiva di quel che è statoe di come gli anni che ci siamo lasciati alle spalle ci abbiano cambiato irreversibilmente come collettività. Ci ha pensato prima e meglio di tutteMiuccia Prada, che insieme aRaf Simonsha portatoin passerella il senso della curae la bellezza che da essa prende forma. A sfilare sono state infatti modelle con addossorivisitazioni delle uniformi di chi si occupa degli altri con altruismo: le infermiere. Linee morbide e forme a V, rese uniche datagli sartoriali che avvolgono il corpo lasciandolo però libero di muoversie da dettagli chic ma discreti come un accenno di strascico quasi impalpabile, comode tasche e file di piccoli bottoncini. «Si pensa che nella moda solo il glamour sia importante, ma io odio questa concezione, l’ho sempre combattuta», ha commentatoMiuccia Pradasottolineando comele cose belle non debbano essere relegate ai giorni speciali, ma che ogni giorno lo sia e meriti di essere celebrato. «La ricerca della bellezza in ogni dove e in qualunque forma è alla base di questa collezione. Ci siamo ispirati alle uniformi che rappresentano la cura, come quelle delle infermiere, perché occuparsi degli altri è una cosa bellissima. Volevamo trasformare così queste uniformi da simboli di cura a simboli di bellezza. La vita di tutti i giorni merita cose belle e ogni singolo giorno vale». La vita come dono da non dimenticare mai, così come l’amore, che il duoPrada-Simons identifica conil più classico dei simboli, l’abito da sposa, usato anche in questo caso in modo destrutturato e pop, abbinato amaglioncini casual o ballerine. Non una forzatura e nemmeno la classica provocazione alla quale il mondo dellamodaci ha abituati da anni, ma piuttostoun omaggio all’ordinario che si trasforma in straordinario, ai gesti d’amore e cura che diventano parte di un noi collettivo. Una bellezza di concetto e non solo superficiale che mischia le carte e non divide più gli abiti per occasioni. La bellezza del lavoro e di un corpo che va protetto anche dagli abiti, come i bomber caldi, avvolgenti e morbidi portati in passerella da Prada per ricordarci una cosa semplice: «il bello è in ogni piccola cosa».

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