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“The Good Mothers” trionfa alla Berlinale

 

Si parla sempre dei boss, solo deiboss. Eppure la‘Ndranghetaconta tra le proprie fila anche tante donne.Mogli, madri, sorelle, fidanzate, amanti, quasi sempre rimaste all’ombra di uomini potenti e violenti; molte schiacciate dalla paura di ribellarsi.Donne Parla proprio di loro laserieitaliana firmata Disney+The Good Mothers,diretta daJulian JarroldedElisa Amorusoe lo fa talmente bene da essersi meritata unpremio: quello comemiglior serie assegnato alBerlinale Series Award, la sezione delFestival di Berlinodedicata alla serialità. La giuria ha riconosciuto il valore del prodotto, cherende omaggio alledonneche nel nostro Paesehanno avuto il coraggio di sfidare lemafie, diventando collaboratrici di giustizia sotto le vesti di «cavalli di troia che nessuno si aspettava», come recita il trailer. Tratta dal libro del giornalista britannico Alex Perry e ispirata a una storia vera,The Good Mothersparte descrivendo la gabbia nella quale le donne appartenenti alle organizzazioni mafiose sono solitamente relegate, per poi affrontare il tema centrale delle prime testimoni di giustizia e di come siano riuscite a sferrare colpi – a volte mortali – alle cosche più potenti. «Queste donne sono esistite, alcune sono ancora con noi, altre purtroppo no.Questo premio dà loro voce,ricordando quanto sono state coraggiose», ha sottolineato Elisa Amoruso. Le6 puntate,disponibili suDisney+dal 5 aprile, raccontano dellapm Anna Colace(interpretata da Barbara Chichiarelli) che, sovvertendo la prassi comune portata avanti fino a quel momento, decide di attaccare la ‘Ndrangheta, facendo leva proprio su di loro. Le vicende non sono inventate matratte dalla storia vera di Lea Garofalo(Micaela Ramazzotti) che, dopo aver deciso ditestimoniare riguardo le attività di spaccio e faide interne tra la sua famiglia e quella dell’ex compagno Carlo Cosco, è stata uccisaproprio da lui, che l’aveva attirata in un appartamento milanese con la scusa si parlare del futuro della lorofigliaDenise. Dal titolo alla trama,il tema della maternità funge da filo conduttoredell’intera serie, ponendo un interrogativo su tutti: cosa identifica, se è possibile farlo, unabuona madre?Il modo in cui si relaziona ai figli o la presa di coscienza dell’importanza della libertà individuale e di una giustizia che deve essere perseguita anche a prezzi altissimi?

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