Categories: Diritti

Chagos: quando i nativi furono deportati per una base militare

 

Il rapporto diHuman Rights Watchaccusa Regno Unito e Stati Uniti di avereviolato gravemente idiritti umanidelle popolazioni delle isole Chagosper l’installazione di una base militare tra gli anni ’60 e ’70:non solo con la deportazione forzata, ma anche negando loro i diritti di rimpatrio nonostante l’esistenza di numerose decisioni nazionali e internazionali emesse in questo senso. LeIsole Chagosall’epoca appartenevano alle Mauritius ma furono trattenute dal Regno Unito al momento della concessione dell’indipendenza con la creazione di un territorio britannico, anzi deiTerritori Britannici dell’Oceano Indiano. Per evitare il controllo delle Nazioni Unite, il Regno Unito dichiarò che queste isole non avessero abitanti permanenti. Isole strategiche in quel tratto di Oceano, in particolare in un momento storico in cui l’Occidente fronteggiava la potenza dell’Unione Sovietica. I territori, in realtà, erano abitati da residenti, dal momento che nei secoli precedenti erano stati deportati schiavi africani perché coltivassero la noce di cocco per i colonizzatori francesi e britannici: una comunità che aveva creato una propria cultura nel tempo. E così, dal momento dell’indipendenza delle Mauritius e della creazione dei territori britannici, per creare la base aeronavale da affidare agliStati Unitid’America,circa 1.500/2.000 nativi furono man mano allontanati a partire dal 1965 al 1973: all’inizio non consentendo a chi aveva lasciato le isole di ritornare, poi limitando l’afflusso dei generi primari, infine uccidendo gli animali domestici e allontanando con la forza gli ultimi che erano rimasti. Questi vennero trattati come persone inferiori, apostrofati come gli “uomini venerdì” (ricordi il romanzo di Daniel DefoeRobinson Crusoe?), dalle origini oscure (così, in un rapporto dell’epoca di un ufficiale britannico). La storia in realtà non è nuova(basta andare su Wikipedia per rendersene conto) ma la novità è che un’organizzazione prestigiosa comeHuman Rights Watchlanci l’accusa di graveviolazione dei diritti umani,per condotte che sono state portate avanti anche dopo la deportazione. Su Wikipedia stessa si legge, del resto, la curiosa notizia cheuna parte delleisoleè stata trasformata in riserva naturalistica protetta:sembrerebbe proprio che l’obiettivo finale sia impedire il ritorno delle persone allontanate e i loro discendenti. Anche a voler credere nelle buone intenzioni, una simile azione sarebbe la riprova che,nella tutela della biodiversità, le popolazioni indigene non sono mai considerate. Tornando alla deportazione, parliamo di persone costrette ad abbandonare le isole senza alcuna forma di ricollocamento capace di preservare l’identità culturale.Regno Unitoe Stati Uniti respingono le accuse,anche se con argomentazioni non del tutto convincenti: di fatto, però, è impedito aichagossianiil ritorno nella propria terra madre, nonostante le decisioni giudiziali. Si tratta di fatti avvenuti ormai quasi 60 anni fa e che proseguono ancora oggi, lasciando ferite dolorose. Un’altra prova che, nelle scelte geopolitiche, i “pochi” non vengono considerati dai “più” e diventano invisibili all’opinione pubblica. Una prova che mostra come in tema di rispetto deidiritti umaninessuno può ergersi in cattedra neanche in Occidente.

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

La Danimarca si scusa per gli abusi sulle persone con disabilità

  «A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…

4 giorni ago

Natalità: -1,1% nei primi 4 mesi del 2023

  A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…

4 giorni ago

Biodiversità: Italia è quinta in Europa per numero di ricerche scientifiche

  Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…

4 giorni ago

Ogni 2 minuti una donna muore per gravidanza o parto

  Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…

4 giorni ago

Bologna: l’arte di Jago, Banksy e TvBoy approda in città

  Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…

4 giorni ago

Romano Prodi e i “ribelli” che chiedono un Patto verde Ue

  La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…

4 giorni ago