Settimo appuntamento con la rubrica settimanaleGli appunti di Giorgia. In primo luogo, la Premier coglie l’occasione per fare i complimenti ad Attilio Fontana e a Francesco Rocca perla vittoria alle elezioni regionalidi Lombardia e Lazio: «un segnale che arriva dai cittadini sul consenso attorno al lavoro che il Governo sta portando avanti». Sottolinea anche lanecessità di riportare i cittadini a votare, il tasso di astensione, infatti, è stato troppo alto. All’inizio della settimana, si è giunti ad alcuni risultati importanti del Consiglio europeo straordinario tenutosi a Bruxelles, dei quali la Premier si è definita “molto soddisfatta”. L’Italia sta, infatti, diventando una Nazione che puòdifendere i suoi interessi nazionale in Europa. I temi trattati erano estremamente importanti:immigrazioneecompetitività delle imprese. Per quanto riguarda l’immigrazione, la Presidente parla di un totale cambio di approccio. È un problema riguardante l’intera Europa e, come tale, ha bisogno di risposte a livello europeo. Servono attenzione e risorse adeguate a risolvere questa questione. Si comincia a parlare di “difesa esterna”, di investimenti e cooperazione con l’Africa ma anche di rafforzare i rimpatri: «una grande vittoria». Si passa poi al tema delle imprese: sicuramente ci sono stati dei momenti molto difficili a causa della pandemia e della guerra, inoltre, dopo l’emanazione dell’Inflation Reduction Actdi Biden, l’Europa si interroga su come rispondere adeguatamente agli Stati Uniti. L’Unione europea ha diversi fondi e si vogliono spendere al massimo, adeguandoli alle priorità. Altro tema importante riguarda il Pnrr: parte delle risorse arriva dall’Unione europea, masono stati spesi meno di 20 miliardi di euro. Anche i Fondi di Coesione – destinati ai territori con maggiori difficoltà – non sono stati utilizzati. Nel periodo di programmazione 2014-2020 sono stati spesi, dei 126 miliardi di euro a disposizione, solamente 43. È stato quindi fatto un decreto per riformare la gestione delle risorse del Pnrr: è stata costituita un’unica struttura che segue e monitora questi fondi, ed è stata abolital’Agenzia per la Coesione. Negli ultimi giorni, nel Consiglio dei Ministri, ci si è occupati del Superbonus: una misura che «ha generato una serie enorme di problemi». I costi dei materiali sono lievitati e la situazione è diventata insostenibile per le casse dello Stato:circa 2.000 euro a testa per ogni cittadino, inoltre si stimano circa 9 miliardi di euro di truffe, di lavori mai eseguiti o di edifici inesistenti. Oggi ci sono migliaia di aziende che rischiano il collasso, è stato quindi fatto un nuovo decreto:non è consentito l’acquisto dei crediti da parte della Pubblica Amministrazione, non ne è concessa la cessione. Si convocheranno, poi, le aziende coinvolte per aiutare i lavoratori e per inserire la misura «in un binario sensato». Continua la battaglia per la legalità, «un lavoro a 360 gradi, silenzioso, molto efficace». DopoMatteo Messina Denaro, altri due latitanti sono stati arrestati; inoltre, nelle ultime ore è stata avviata la demolizione della villa-bunker, utilizzata nell’ultima fase della latitanza di Michele Zagaria. Nel frattempocontinuano i controlli nelle stazioni, dei quali Giorgia Meloni fornisce qualche numero: dal 16 gennaio sono stati effettuati 144 arresti, 642 denunce, 145 stranieri sono stati espulsi dal nostro territorio, ci sono stati poi diversi sequestri di droga, armi e merce contraffatta. C’è una novità importante: una «guerra contro le occupazioni abusive». Si procede con gli sgomberi delle case occupate abusivamente, anche in questo caso la Presidente ha voluto fornire qualche dato: a Roma sono stati sgomberati 10 alloggi dell’Ater, 3 alloggi privati e 1 dell’Inps. A Milano 91 occupazioni abusive e un edificio scolastico occupato da extracomunitari. A Torino 11 alloggi delle case popolari, a Napoli 16 e a Foggia 17, tutti occupati da membri della criminalità organizzata. «Gli edifici delle case popolari devono andare a chi ne ha bisogno». Giorgia Meloni conclude con una buona notizia, l’Arera(Agenzia di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha fatto sapere che le prossime bollette che arriveranno agli italianipresenteranno una diminuzione del 34,2%, «il risultato della battaglia vinta sultetto europeo al prezzo del gas», iniziata dal precedente Governo e che si è riusciti a concludere.
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