Diffidenza. È quella che la maggior parte degli italiani prova rispetto all’acqua del rubinetto. Un atteggiamento fondato sull’erronea convinzione che quella inbottigliasiapiù sicura:al contrario, l’Italia è il primo dei grandi Paesi Europei per l’acquadi rete. L’85%, infatti, vieneprelevato da fonti sotterranee- quindi protette e di qualità – contro il 69% della Germania, il 67% della Francia, il 32% di Spagna e Regno Unito e il 23% della Svezia. Nonostante il96,3%degli italiani dichiari di adottare sempre – o spesso -comportamenti sostenibili, solo il29,5% consuma con regolarità acqua del rubinetto.In particolare, nel Mezzogiorno si fa poco affidamento agli erogatori pubblici. Nel Nord-Est c’è una maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto – l’87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio – mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti, al 72,8%. A non convincere nel Settentrione è soprattutto ilsapore, mentre i cittadini del Centro e del Sud non si sentono sicuri della qualità o non si fidano dell’igiene delle autoclavi. A risollevare la situazione, igiovani:circa il 60% degli under 30 beve senza problemi dal rubinetto. Questi i dati delle anticipazioni delLibro Bianco 2023Valore Acqua per l’Italia,quarta edizione, realizzato dall’osservatorio istituito dallaCommunity Valore Acqua per l’Italia, creata nel 2019 dall’European House – Ambrosetti. Nonostante l’emergenza siccitàe il rischio desertificazione ci riguardino da vicino, ilcambiamento climaticoviene percepito dagli italiani solo come ilterzo problema più graveche affligge il Paese per il 37,4%, dopo la sanità – 39,9% – e soprattutto l’occupazione e l’economia, per il 62,2%. “L’estate 2022 – ha spiegato Luca Mercalli, PresidenteSocietà Meteorologica Italianae giornalista scientifico durante la conferenza stampa – è stata in Europa occidentale e in Italia settentrionale la più calda e asciutta di oltre 2 secoli di rilevamenti. LeAlpi prive di nevee la mancanza di pioggia hannoridotto il Po a un rigagnolo. Prove generali di un futuro al quale bisogna adattarsi con una pianificazione vasta e lungimirante che non sia una semplice e tardiva reazione all’emergenza”. Il72% delle persone sottostima il proprio reale consumo giornaliero d’acqua- 220 litri pro capite – ma, allo stesso tempo,9 italiani su 10 sovrastimano la propria bolletta:l’88,4% non conosce il costo unitario dell’acqua in Italia, ritenendolo il più delle volte troppo alto.Oltre la metà degli italiani – 55%-non conosce il bonus idrico, le tariffe agevolatein vigore, e in generale gli strumenti di monitoraggio dei consumi. L’Italiaè, in realtà, uno dei Paesi europei con latariffaidricapiù contenuta(2,10 €/m3): si spende meno solo in Bulgaria, Romania e Grecia. Basti pensare che in Danimarca si superano i 9 euro al m3 e dai nostri cugini francesi il costo è quasi doppio rispetto a qui. C’è una novità però quest’anno e riguarda le nuove generazioni.La CommunityValore Acquaper l’Italiapresenterà, in occasione dellaGiornata mondiale dell’acqua- 22 marzo 2023 – un progetto dieducazione all’uso consapevole e responsabile dell’acquanelle scuole italiane:saranno coinvolti, con programmi specifici, oltre 30 istituti in tutto il territorio nazionale, soprattutto in alcune zone del Sud Italia dove il rischio idrico rappresenta una problematica particolarmente grave.
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