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L’arsenico nell’aria preoccupa Londra

 

I livelli diarseniconell’aria diLondrasono in crescita e la notizia desta grande preoccupazione a causa dei potenziali rischi per la salute delle persone. A lanciare l’allarme è stato ilGuardian, riprendendo i dati resi noti dallastazione di ricerca dell’Imperial Collegeche conduce nel sud della capitale britannica unprogetto di monitoraggiodegli inquinanti aerei. Le rilevazioni condotte dall’istituto impensieriscono gli scienziati: l’inquinamentoatmosferico, infatti,haraggiunto gli indici più alti mai registratinelle scale delRegno Unito. Questa impennata è dovuta – secondo gli studiosi – alcomportamento scorretto dei privati, sempre più inclini a bruciare rifiuti lignei dai cantieri edili e materiali di scarto, senza essere pienamente consapevoli dei potenziali danni che questa azione potrebbe arrecare alla salute delle persone, non solo a Londra ma anche aManchestere in altre città del Paese, dove i centri di monitoraggio hanno intercettatotossine di arsenico nell’aria. L’inquinamento da arsenico non un problema nuovo ma si è aggravato nel tempo e questo rende necessario faremaggiore informazione sulle differenti tipologie di legno e sui rischi di una combustionedi quello edile, che mal si presta a essere bruciato visto che la sua produzione prevede l’uso diconservanti a base di arsenico, necessari per proteggere il legno dainsetti, funghi e parassiti ma che se finiscono nell’aria provocando danni alla salute dei cittadini. Per questoil governo britannicoha prodotto negli scorsi anni un dépliant informativo per avvertire sui rischi della combustione di legna inadatta. Eppure, malgrado i tentativi di frenarla, unaricercapubblicata nell’ottobre 2020 ha confermato quanto queste pratiche di combustione scorrette siano diffuse nel Paese: secondo il reportil 9% delle persone che brucia legna in casa si disfa in questo modo di pannelli di recinzione, pallet, mobili in disuso, porte e legno da costruzione, ignorando i materiali che è possibile bruciare o non ritenendo reali i rischi relativi alla combustione di materiale pericoloso. Un ennesimo tentativo per porre freno all’inquinamento di arsenico nell’aria è stato però fatto pochi giorni fa dal sindaco di Londra:vietare l’installazione di camini negli edificinuovi e ristrutturati. Ma la Gran Bretagna non è l’unico luogo interessato dal fenomeno. Le stesse problematiche, infatti, sono state riscontrate inNuova Zelanda, dove un team di scienziati dell’università diAuklandha indagatol’esposizione delle città alle particelle di arsenico sprigionate dai fumi e prodotti dalla combustione di legno trattato con arseniato di rame e cromo, usato come riscaldamento domestico. La ricerca ha appurato cheil 20% della popolazione brucia legno edile. Inoltre, monitorando la barba di 30 uomini (fatta crescere appositamente nei mesi di ricerca) si sono riscontrate tracce di arsenico.

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