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L’Adriatic Link prende vita

 

Dopo anni di progettazione e discussioni con le varie comunità locali, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energeticaha datoilvia liberaall’autorizzazione per la realizzazione del nuovoelettrodottosottomarinoin corrente continua,che collegherà l’Abruzzo e le Marche. La nuova opera, ribattezzataAdriatic Link, ha l’obiettivo dirafforzare il flusso di energia nella parte centrale della Penisolaitaliana in modo da garantire sicurezza e flessibilità al sistema elettrico nazionale, soprattutto in un contesto di accelerazione verso le fonti rinnovabili all’interno del quadro di transizione sostenibile. Il progetto è uno dei perni delPiano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima(Pniec) per ladecarbonizzazione del sistema energetico entro il 2030. L’elettrodotto sottomarino siestenderàper un totale di250 kmin un progetto complessivo da oltre1 miliardo di eurocon circa 120 imprese coinvolte. Sarà costituito da2 cavi sottomarini di 210 km e due cavi terrestri di 40 km,mentre le 2 stazioni di conversione verranno situate a Fano nelle Marche e a Cepagatti in Abruzzo. Una volta completata l’infrastruttura, sarà possibileincrementare di 1.000 Mw la capacità di scambiotra le aree del Centro-Nord e Centro-Sud del Paese. Per il dirigenteStefano Donnarumma, amministratore delegato della societàTerna, «l’avvio dell’iter autorizzativo dell’Adriatic Linkda parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un altro passo fondamentale per il processo di transizione energetica in atto. Grazie al lavoro di tutte le persone diTernae al contributo fattivo dei Ministeri, delle Regioni e di tutti gli Enti coinvolti, è stato possibile accelerare il percorso di autorizzazione dell’opera, che è previsto entriin piena operatività nel 2028». Inoltre, la stessa società haribaditoche «l’Autorità di Regolazione (Arera) ha chiesto l’entrata in esercizio 2 anni in anticipo rispetto alle previsioni iniziali: l’Adriatic Linkavrà un ruolo di primo piano nello sviluppo e nell’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo alladecarbonizzazionedel sistema energetico italiano». Data l’importanza dell’opera e il possibile impatto sull’ecosistema, le autoritàhanno decisodiricorrere alla trivellazione orizzontale controllata(Toc) per diminuire le esternalità negative nelle fasi di costruzione dell’elettrodotto. Inoltre è stata effettuata un’esplorazione e analisi di circa 700 km² delmar Adriaticoper valutare l’idoneità del fondale. La nuova infrastruttura si affianca a livello nazionale al progettoTyrrhenian Link – Ramo Ovest,un elettrodottodi circa 480 km che collegherà la Sicilia con la Sardegna, sempre nell’ottica di accelerazione dellatransizione energeticaitaliana.

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