Categories: Ambiente

Arriva Sanremo (e torna il greenwashing)

 

Davanti all’ingresso dell’Aristonè stato allestito quest’anno non un red carpet ma ungreen carpet, che oltre a veder sfilare cantanti e volti più o meno noti ospiterà diverse iniziative collaterali al Festival diSanremoe collegherà le principali aree della manifestazione. Lungo 300 metri, èrealizzato in erba verache una volta terminato l’evento verrà riutilizzata per contribuire alla valorizzazione degli spazi verdi del Comune diSanremo. L’intento di questa iniziativa è quello disottolineare l’anima ecosostenibile della kermesse, masiamo sicuri che non si tratti di greenwashing? Fautore dal green carpet, nonchésponsordi punta di tutta la manifestazione èEni. Il colosso energetico italiano, fresco di unnuovo accordo con la Libia per la produzione del gas,èperennemente nel mirino degli ambientalisti. E ora è arrivatoper il secondo anno consecutivo il rinnovo della partnership pubblicitaria tra il Festival ePlenitude, società benefit controllata al 100% proprio da Eni, che in una nota diffusa in queste ore ha precisato dalle parole di Stefano Goberti, Amministratore delegato diPlenitude, che il loro sarebbe un «contributo concreto in termini di efficienza energetica e di sostenibilità all’interno del percorso di decarbonizzazione di una così importante manifestazione. Racconteremo la trasformazione che vedePlenitudecome uno degli avamposti della strategia di decarbonizzazione di Eni, con l’obiettivo di creare valore attraverso la transizione energetica e di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, fornendo il 100% di energia decarbonizzata a tutti i nostri clienti». Plenitudeha anche comunicato che a partire dai prossimi mesi contribuirà aalimentare gli uffici del Teatro Ariston con un impiantofotovoltaicoche verrà installato sul tetto e che a fianco del green carpet saranno installati alcuni pannelli fotovoltaici,piccole pale eoliche e colonnine di ricaricaper la mobilità elettrica. Tuttavia,Eni basa parte delle proprie attività su fontifossilicome il gas, le cui emissioni incidono e aggravano la crisi climatica. Di questo però al Festival non si parlae sotto i riflettori finiscono solamente le azioni benefit diPlenitude. Un’omissione che sta già facendoinfuriare le associazioni ambientaliste, prima tra tutteGreenpeace, la cuiresponsabile della campagna Clima, Chiara Campionesi è detta profondamente indignata. «Mentre milioni di persone sono preoccupate per il caro energia che appesantisce le bollette, Eni non solo continua a macinare profitti record e ad alimentare la crisi climatica, ma per il secondo anno consecutivo sfrutta il palcoscenico di Sanremo per faregreenwashing, promuovendo una presunta svolta green, ampiamente smentita dai fatti, che suona come l’ennesima presa in giro nei confronti di italiane e italiani». «Grazie a extraprofitti da record derivanti da gas e petrolio, Eni può sponsorizzare eventi come il Festival di Sanremo che servono solo a ripulirsi l’immagine e a sviare l’attenzione dalle gravi responsabilità dell’azienda nella crisi climatica», continua Campione. Ma la polemica su Eni ePlenitudeè solo lapunta dell’iceberg di una questione, quella della sostenibilità del Festival di Sanremo, indubbiamente più complessa. Nonostante da alcuni anni l’organizzazione sembri spingere a parole in questa direzione, risulta difficile che oltre ai proclami ci sia di più, considerando le migliaia di persone che vi partecipano e che solo di spostamenti contribuiscono e non poco a innalzare i livelli di inquinamento nell’aria. Senza contare quello inevitabile per alimentare luci perenni ovunque, telecamere e molto altro. Ieri all’Ariston si è svolta laconferenza stampa degli sponsore lebocchesull’argomento Eni sono rimaste più checucite. Non resta che vedere come andrà nei prossimi giorni e se la protesta, come successo lo scorso anno, arriverà sul palco. Nel 2021Cosmoin duetto conLa rappresentante di listaaveva urlato al microfonoStop greenwashinge sono in molti a temere o sperare che altri artisti nell’edizione che si aprirà tra poche ore siano pronti a seguirne l’esempio. Nel frattempo, la polemica corre già sui social e fa timidamente capolino nell’evento collaterale più atteso del momento: ilFantaSanremo. Partito come gioco di nicchia, quest’anno conta 2 milioni di partecipanti e una sigla tutta sua realizzata dagliEugenio in via di Gioia, che in una strofa cantano: «C’èGrignanitra i cantanti, c’è ilgreenwashingtra i bagnanti». Insomma, Sanremo è Sanremo ma anche ilgreenwashingnon scherza.

Redazione

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