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Quel quadro è dritto?

 

Una delle caratteristiche più potenti dell’arteè la suacapacità di ribaltare segni, valori, persino mondi.Ma cosa succede quando sono iquadri a essere messi a testa in giù? Neimuseiaccadono molte cose fuori dall’ordinario.Oggetti comuni che diventano opere d’arte– come nel caso del 17enne che ha appoggiato i propri occhiali sul pavimento del MoMa di San Francisco per ritrovarli circondati da visitatori intenti a fotografarli – azioni di protesta a base di colle, vernici e persino fenomeno inquietanti in stileUna notte al museo. Qualche volta, però, le stranezze sono meno evidenti e sono visibili solo a occhi esperti e allenati. Come sarebbe stato possibile, altrimenti, chealcuni famosissimi dipinti siano stati appesi– a volte per anni – letteralmenteal contrario? A raccontare queste vicende bizzarre è statoThe art newspaper, che ha voluto ricordare che molte volte, quando si tratta di appendere un quadro, i musei non sempre fanno le cose per bene la prima (e a volte nemmeno la seconda) volta. Piet Mondrian, New York City 1 (1941) Collezione d’Arte Renania Settentrionale-Vestfalia, Düsseldorf L’anno scorso, mentre stavano per aprire la mostraMondrian: Evolution, icuratori della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalendi Düsseldorf hanno fatto una scoperta rivelatoria.Unafotografiadel quadroNew York City, scattata 3 anni dopo la sua realizzazione,mostrava la tela appoggiata nello studio dell’artista con le doppie linee blu in alto. Cosa significava questo? Cheper decenni era stata appesa nel modo sbagliato. Ma non finisce qui:chiunque visiterà la mostra, in calendario fino al 12 febbraio,potrà continuare a vedere l’opera capovolta: la fragilità delle strisce adesive colorate, infatti, rende troppo rischioso capovolgerla e, del resto, per almeno 75 anni nessuno si era accorto dell’errore. Paul Gauguin, Villaggio bretone sotto la neve (1894) Il quadro che oggi fa bella mostra di sé dalle pareti delMusée d’Orsaydi Parigiè stato addirittura venduto sottosopra, come se raffigurasse totalmente un altro soggetto. A rivelarlo è statoVictor Segalen, un amico di Gauguinpresente a un’asta a Tahiti nel 1903, in cui il banditore presentò il dipinto capovolto, chiamandoloCascate del Niagara. A comprarlo fu proprio Segalen – per l’equivalente di pochi centesimi – che, rigirandolo, mostrò come raffigurasse dei teneri cottage inglesi e non scrosci d’acqua. Mark Rothko, Nero su marrone (1958) Queste tele diMark Rothkosembrano non trovare pace.Nel 1970, quando furono acquisite dalla Tate,furono appese orizzontalmente, seguendo la direzione in cui l’artista le aveva firmate sul retro.Nove anni dopo, a seguito di una riesposizione,i curatori hanno cambiato idea, appendendo verticalmenteentrambe le versioni di Black on Maroon . Ma nemmeno questa è stata la versione definitiva:nel 1987 i dipinti hanno ritrovato la loro posizione orizzontale, che però, no, non è stata l’ultima. I due Rothko al momento non sono in esposizione ma in vendita: il sito dellaTateli mostra ancora in versione verticale. Sarà quella definitiva? Salvador Dalí, Le mogli dei quattro pescatori di Cadaqués (1928) Museo Centro Nazionale d’Arte Reina Sofia, Madrid A notare che le quattro mogli di Cadaqués dei pescatori diDalíerano appese a testa in giù in una mostra del 1994 alla Hayward Gallery di Londra è stato proprioThe art newspaperche ha scritto: “È stato il fallo ad allertarci: difficilmente Dalí l’avrebbe fatto puntare verso il basso. I critici d’arte londinesi non se ne erano accorti. Tim Hilton dell’Independent ha innocentemente descritto il dipinto surrealista capovolto come il momento clou della mostra”. Antoni Pitxot, uno dei più cari amici di Dalí, ha confermatoalla rivista che l’artista gli aveva detto che le tre forme rosse simili a granchi con le mani alzate rappresentano donne che rammendano le reti del marito. Oltre al posizionamento, quindi, rimane un altro mistero: perché il titolo dice quattro? Vincent Van Gogh, Long Grass e Butterflies (1890) Se sono stati gli esperti di un quotidiano dedicato all’arte a scoprire il ribaltamento del quadro di Dalì,a cogliere in fallo laNational Gallery suVan Goghfu una ragazzina di 15 anni in visita al museo. Nel 1965 notò che Long Grass e Butterflies sembrava capovolto. Oltre all’accuratezza e all’attenzione ai dettagli, di questa segnalazione colpisce il tempismo: il quadro, infatti, temporaneamente portato via per essere fotografato e, al suo ritorno, appeso al contrario,era rimasto capovolto solo per 15 minuti.

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