Dieci milioni di giornali in meno in cinque anni: è quanto ha perso il mercato della carta stampata in Giappone, secondo una tendenza che dalle parti di Tokyo sembra più accentuata di quella riscontrabile a livello globale da un tempo lungo a sufficienza da non fare più notizia. Al ritmo degli ultimi cinque anni, sostiene Taro Kamematsu, professore all’Università del Kansai citato in un recente articolopubblicatosulla testata franceseLe Figaro, i quotidiani giapponesi saranno completamentescomparsi entro il 2037. In Giapponei principali quotidiani nazionali (zenkokushi) sono in tutto cinque: l’AsahiShimbun, ilMainichiShimbun, loYomiuriShimbun, il Nihon Keizai Shimbun – spesso abbreviato comeNikkeiShimbun – e ilSankeiShimbun. Ognuno di essi può contare sudue edizioni al giorno, una mattutina e una serale – nonostante la versione della sede di Tokyo del Sankei sia pubblicata solo al mattino –, e secondo quantodichiaratodall’enciclopedia online Kotobank, da soli rappresentanopiù della metà della tiratura di tutti i giornali giapponesi. «La stampa quotidiana giapponese è stataa lungo un’eccezionein un panorama mediatico globale in cui questo tipo di pubblicazione è stata duramente colpita da diverse crisi, in particolare la crisi dei lettori e degli introiti pubblicitari», spiega in un lungoarticolosul temaCésar Castellvi, sociologo affiliato alCentro di ricerche sul Giappone(Ccj) della Scuola di studi superiori in Scienze sociali (Ehess) con sede a Parigi. Nel 2018, quattro delle dieci maggiori tirature mondiali erano rappresentate dai quotidiani giapponesi. A spiegare la salute della stampa nipponica, secondo Castellvi, è in primo luogo il ruolo rivestito dagli abbonamenti, che rappresentano il 95% delle vendite dei giornali. A ciò si aggiunge la capillarità e l’efficienza delle grandireti di distribuzione, che appartengono direttamente alle principali società di quotidiani, e il senso di appartenenza nazionale. Kaori Hayashi, specialista dei media presso l’Università di Tokyo, hadefinitol’abbonamento al quotidiano «una delle prove della cittadinanza giapponese». «Tuttavia – aggiunge Castellvi – le recentitrasformazioninelle pratiche di lettura e l’invecchiamento dei lettoritradizionali rendono questo modello insostenibile». Lacurva negativa è iniziata a partire dal 1997, quando al calo delle vendite è seguita la contrazione dei ricavi pubblicitari mentre, in Giappone come altrove, «l’espansione digitale nelle redazioni stenta ad affermarsi come un nuovo modello». Per avere un’idea della fragilità dei media tradizionali nel mercato digitale, basti pensare che il portale gratuitoYahoo! Newsrappresenta da solo il 54% dell’accesso all’informazione online. «Abbiamo circa800.000 abbonati paganti al sito, ma non compensano il calo delle entrate cartacee», ha dichiarato un giornalista del Nikkei. È significativo che il quotidiano economico sia forse quello che ha registrato la performancemigliorenel digitale, e nel 2015 ha completato l’acquisizionedelFinancial Timesper 844 milioni di sterline. Ma le resistenze dipendono anche dagli stessi giornali. LoYomiuri Shimbun, che nel 2010 èentratonelGuinness World Recordper essereil quotidiano più diffuso al mondoe nel 2021vantavauna circolazione di 8 milioni di copie per l’edizione mattutina, non prevede neppure un abbonamento esclusivo per l’edizione digitale. Iprezziofferti dai principali quotidiani per le loro versioni digitali, inoltre, non si discostano molto da quelli della versione cartacea, che in molti casi continua a essere il paradigma di riferimento. Per quanto ancora?
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…