Mentorship Milano: le donne, per le donne

Sono oltre 267 le professioniste che hanno aderito a“Mentorship Milano”, il primo progetto diempowermentfemminile nato nell’ambito del Patto per il Lavoro, che vuole creare una rete tra donne che hanno raggiunto posizioni apicali in diversi settori e giovani tra i 16 e 30 anni. L’obiettivo principale èfar acquisire loro maggiore consapevolezza sul proprio talentoe sulle proprie prospettive, nel tentativo di orientarle all’interno del mondo del lavoro. Tra le mentor che affiancheranno le allieve (mentee), troviamo nomi di rilievo, come l’imprenditriceEmma Marcegaglia, la Presidente RaiMarinella Soldi, la vicedirettrice delCorriere della SeraBarbara Stefanelli, la Rettrice dell’Università Milano-BicoccaGiovanna Iannantuonie la stilistaAlberta Ferretti. Gli unici requisiti richiesti dal bando erano: avere un’età compresa tra i 16 e i 30 anni ed essere residenti nel comune di Milano o provincia. Ad aver risposto alla chiamata sono state 555 donne che per la prima volta si sono riunite il 25 gennaio a Palazzo Marino, dove hanno incontrato alcune delle mentor di riferimento. Ad aver dato il via a quest’importante iniziativa è stata l’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Alessia Cappello, che dopo aver ascoltato i dubbi e le incertezze di tante giovani donne rispetto al proprio futuro, ha pensato di dare loro l’opportunità di essere affiancate da una figura di riferimento. Questa figura deve riuscire a ispirarle, a non far disperdere il loro talento e ad aiutarle in una scelta più consapevole sul futuro lavorativo che le aspetta. Èla prima volta in assoluto che una pubblica amministrazione italianarealizza un progetto rivolto a una platea così vasta, che coinvolge circa 800 donne in totale. Le accoppiate mentor-mentee sono statepredisposte seguendo le preferenze di settore espresse dalle ragazze, che rientrano negli ambiti di moda e design, editoria e cultura, economia e impresa, multinazionali di prodotto e/o servizi, libere professioni, pubblica amministrazione e istituzioni pubbliche. L’intenzione è quella distimolare un networking al femminiletra generazioni in modo tale da sviluppare nelle giovani donne una maggiore consapevolezza e autostima professionale e la capacità di ragionare e pensare in prospettiva di carriera. Secondo un rapportoIstatrelativo al 2021,le donne in Italia sono più istruite degli uomini: il 65,3% ha almeno un diploma contro il 60,1%. Il divario è maggiore se si considera la suddivisione in laureate e laureati, dato che le prime arrivano al 23,1% e i secondi sono al 16,8%. Da questo vantaggio nell’istruzione, però,non deriva una conseguente crescita lavorativa, anzi, il tasso d’occupazione femminile è al 55,7% rispetto al 75,8% maschile.Stessa cosa vale per la leadership femminile:nel mondo, le Ceo donnasono solo il 5% del totale, e in Italia secondo il genderDiversity Index, sono al3%. A Milano la media delle donne occupate è superiore a quella italiana (50%) e si attesta al 62% circa, ma l’obiettivo è alzare ancora l’asticella. L’iniziativa vuole contribuire aridurre ilgender gap, promuovere l’occupazione femminile e prevenire il fenomeno di“rinuncia” alla carriera. Le giovani che partecipano, quindi, dovranno impegnarsi a seguire il percorso suggerito dalla tutor che le verrà affiancata e partecipare agli incontri in presenza e/o a distanza, che saranno un minimo di tre nell’arco di un semestre.Questi scambi tra mentor e mentee verranno monitorati, su base volontaria, tramite lo strumento digitaleMultiMe®Finder,realizzato da Lifeed, che permetterà alle donne coinvolte di mappare le proprie capacità.