«Brucia a terra, ti porto all’inferno». Con queste parole rivolte aVladimir Putinche lasciano poco spazio all’immaginazione, lePussy Riothanno accompagnato sul loro canale Instagram il lancio di unvideoa sua volta preludio di unamostraallestita allaJeffrey Deitch GallerydiLos Angeles, cheinscena e in qualche modo auspica la morte del dittatore russo. Pussy Riot è uncollettivo artistico femminile russo nato nel 2012proprio per protestare contro la politica di Putine denunciare le violente repressioni mosse contro gli oppositori al regime. Nonostante siano riconosciute principalmente come una band, le loro azioni sono da sempre trasversali e abbracciano diversi campi. Putin’s Ashes,le ceneri diPutin, è il nome di questo nuovo progettosviluppato da una delle fondatrici del collettivo, Nadya Tolokonnikova,e iniziato nell’agosto 2022 con unritualecondotto dalla stesso Tolokonnikova in un arido paesaggio desertico. Lì l’attivista aveva riunitoundici donne provenienti daRussia, Ucraina e Bielorussiamunite di maschere rosse e vestite con sottovesti nere e calze a rete, con le qualiha bruciato un enorme dipinto del presidente russo e raccolto le ceneri. Dell’evento è stato girato unvideo dal forte impatto emotivoanche grazie alla musiche create da Nadya, diventato poi il cuore della mostra. Nonostante sia solo una foto a bruciare è impossibile non farsi trasportare dal racconto visivo e sonoro e anche una volta terminata la sequenza rimanerne indifferenti. Credit: Jeffrey Deitch Gallery Credit: Jeffrey Deitch Gallery Credit: Jeffrey Deitch Gallery Nadya TolokonnikovaCredit: (Francine Orr / Los Angeles Times) Nadya TolokonnikovaCredit: Francine Orr / Los Angeles Times Credit: Francine Orr / Los Angeles Times Affiancato allo schermo che proietta il cortometraggio,nello spazio espositivo californiano sono appesein cornici ricoperte di pelliccia sintetica tre fiale contenentile cenere della tela, e simbolicamente quelle di Putin. Quello che i visitatori sono chiamati a osservare è quindi una sorta dimausoleo del tiranno, come lo ha definito la stessaTolokonnikovail cui scopo era proprio spingere gli spettatori a riflettere e a scavare più a fondo nella questione della guerra russa in ucraina e di colui che l’ha ordinata. «Protesto contro Putin dal 2007 e penso davvero che debba essere fermato perché è il dittatore più pericoloso del pianeta oggi», ha dichiarato alla vigilia dell’inaugurazionedella mostra che, in pieno stile Pussy Riot non poteva certo essere tranquilla. In quell’occasione, infatti, davanti all’ingresso della galleria d’arte è stataorganizzata una manifestazione di protestacontro il conflitto e successivamentel’ingresso è stato consentito solo a chi indossasse un passamontagnacome quelli che hanno reso celebri le Pussy Riot. Difficile infatti dimenticare il loroesordio, l’esibizione, subito interrotta dalle forze dell’ordine, di una sorta dipreghiera punk dentro la Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, tempio della chiesa ortodossa, proprio munite di passamontagna colorati. A seguito di quel blitz diversi membri del gruppo furono arrestati e accusati di teppismo motivato da odio religioso eNadya Tolokonnikova e Maria Alyokhina, un’altra delle fondatrici,furono condannate a due anni di prigione. Quell’episodio è stato solo l’inizio di una lotta che ha portato negli anni molte attiviste del collettivo a subireviolenze fisiche e verbali, intimidazioni e arresti motivati solo dalla voglia di zittirle. Nulla però è servito e oggile Pussy Riot sono più vive che maie non si nascondono più ma sfidano Putin a viso aperto con ogni mezzo artistico possibile. Proprio per questo, nel progetto Putin’s Ashes è stato coinvolto anche il celebre illustratoreFrank Shepard Fairey,noto con lo pseudonimo diOBEY, che ha realizzato un poster nei toni del nero, bianco e rosa che verrà venduto in un’edizione limitata inNFTe il cui ricavato sarà devoluto a sostegno dell’Ucrainae in particolare all’acquisto di droni per le forze di terra.
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…