«Hai mai dormito con uomini prima?», chiede l’agente sotto copertura. «Sì», risponde l’utente sull’app di incontriWhosHere. «Che ne dici di incontrarci?» incalza l’agente. «Ma vivo con mamma e papà». Non molla: «Dai caro, non essere timido, possiamo vederci in pubblico e poi andare a casa mia». La prova arriva direttamente dai rapporti della polizia: inEgittogli agenti utilizzano le app di incontri per rintracciare, minacciare, incontrare e poi incriminare le personeLgbtq. Nel Paese dell’Africa nord-orientale in cui non esiste una legge esplicita contro l’omosessualità, la comunità arcobaleno viene comunque criminalizzata dalle autorità attraverso un altro reato: quello di “dissolutezza”. L’omosessualità, infatti, è altamente stigmatizzata in Egitto, e in passato sono state rivolte altre accuse alla polizia riguardo alla “caccia” di persone Lgbtq+ online. Bbc Newsha potuto vedere le prove di come le autorità stiano usando incontri e app social per farlo: il giornalista Ahmed Shihab-Eldin, “cresciuto in Egitto” e “consapevole della pervasiva omofobia che permea ogni parte della sua società”, ha iniziatola sua indaginea partire da diverse segnalazioni ricevute da amici che vivono lì. “Mi dicono che l’atmosfera è recentemente diventata molto più brutale e le tattiche per rintracciare le persone Lgbtq+ più sofisticate”, scrive Shihab-Eldin. Le trascrizioni dei rapporti della polizia confermano i racconti: gli agenti si introducono nelle app di incontri per cercare e raccogliere prove contro le persone lgbtq+ che cercano appuntamenti online. E anche creare profili falsi e fotomontaggi per incriminarle. Per le persone Lgbtq+in Egittoè estremamente complesso e pericoloso incontrare in pubblico qualcunocon cui hanno un appuntamento: per questo le app sono uno dei metodi più diffusi per farlo. Il solo utilizzo, però, “indipendentemente dalla tua sessualità”, scrive Shihab-Eldin, “può essere motivo di arresto basato sull’incitamento alla dissolutezza o alle leggi sulla moralità pubblica in Egitto”. E questo non tocca esclusivamente gli egiziani, ma anche persone straniere che vengono poi arrestate e deportate. Nel 2020Human Rights Watch, che si occupa della difesa dei diritti umani nel mondo, avevadocumentatocasi di tortura sotto custodia nei confronti di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender,scovate tramite social network e app di incontri, tra cuiGrindr, che si rivolge a persone gay, bisessuali, transgender e queer. La Ong aveva esaminato i fascicoli giudiziari per 13 casi di persone perseguite ai sensi delle leggi sulla “dissolutezza” e sulla “prostituzione” tra il 2017 e il 2020, scoprendo che le autorità egiziane avevano arbitrariamente arrestato sette uomini, “catturati”suGrindro suFacebookeWhatsApp, e prelevato casualmente altri cinque uomini per i loro “gesti femminili e gay” e una donna transgender per il suo “aspetto anormale”. Con il programmaGrindr for Equality,che punta a creare un mondo più sicuro e più inclusivo per le persone di tutti gli orientamenti sessuali e identità di genere,Grindrhaclassificatoi Paesi del mondo in base al rischio che le persone Lgbtq+ devono affrontare. Su un totale di cinque livelli – al quinto posto si trovano i governi che hanno vietato attivamente l’uso diGrindr, come l’Indonesia e la Turchia, e i Paesi in cui l’app blocca i propri servizi, come la Corea del Nord – l’Egitto si trova al quarto, tra i Paesi che “stanno vivendo emergenze attive e in corso”: per gli utenti che sono in questo Paese è disabilitata la funzione “Mostra distanza”, che consentirebbe loro di vedere quanto sono lontani gli altri utenti. Secondo lamappadiIlga-International Lesbian and Gay Association- che classifica i Paesi in base alle leggi sull’orientamento sessuale vigenti,l’Egitto si trova insieme all’Iraq tra quelli che applicano una “criminalizzazionede factodegli atti sessuali omosessuali consensuali tra adulti”. Nell’ultimoreportdelWorld Population Reviewche valuta i Paesi migliori e peggiori per i diritti Lgbtq+, l’Egitto si trova al secondo posto – su dieci -: gli atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso sono ritenuti “illegali” secondo l’articolo 9 della legge 10/1961 che “criminalizza la pratica abituale della prostituzione o della dissolutezza”, la “debauchery”, e non è prevista la pena di morte. Per ilGlobal Acceptance Index, che attribuisce un valore a ogni Paese nel mondo in base al grado di accettazione delle persone Lgbtq+,l’Egitto è a quota 2,48; per l’Equaldex Equality Index, che calcola “lo stato attuale dei diritti, delle leggi e delle libertà Lgbtq+, nonché l’atteggiamento del pubblico nei confronti delle persone lgbtq+”, è a 11; per ilTravel Safety Indexè a -96. Per fare un confronto: l’Islanda, il Paese con i migliori diritti Lgbtq+, ha rispettivamente questi valori: 9.78, 90, 330. L’Italia 6.94, 65 e 168.
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