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Cosa vogliono i nuovi consumatori: tra Generazione Z e Millennials

 

LaGenerazione Zcomprende i nati tra il 1997 e il 2010. I Millennials, invece, sono i nati dal 1981 al 1996. Entrambe sono figlie del mondo digitale. Secondo ilPew Research Centerla metà degli appartenenti alla Generazione Z passa online quasi tutta la sua giornatae un quarto di loro spende oltre 10 ore giornaliere utilizzando losmartphone, e non solo per giocare o navigare sui social. Latecnologianel corso degli anni si è evoluta e radicata al punto da divenire fattoreimprescindibile anche nelle scelte economiche e finanziarie di queste fasce d’età. Il contesto economico in cui sono cresciuti ha contribuito a creare in loro un forte senso di incertezza verso il futuro. Pensiamo aiMillennials, che si sono affacciati al mondo del lavoro nel periodo dellacrisi finanziaria globale del 2007-2009o allaGenerazione Zche sta facendo lo stesso negli anni dellapandemia. Tali contesti di difficoltà e dubbi sul domanisi rispecchiano nei comportamenti di consumo, nelle decisioni di investimento e nelle scelte economiche individuali e collettive e proprio per questo i grandi marchi si stanno interrogando sulle loro abitudini di acquisto, per comprendere al meglio chi sono i nuovi acquirenti. SecondoThe Economist,i giovani di oggi sono attenti alla qualità e alla sostenibilitàe preferiscono prodotti di un marchio che fornisca informazioni chiare. La loro scelta è data dalla valutazione delle specifiche reperibili sul web e se il posizionamento etico dell’azienda non è cristallino, cercano altrove. A confermarlo è anche il Rapporto diFirst Insight, secondo il qualeil 73% dei consumatori della generazione Z è disposto a pagare il 10% in più per prodotti sostenibili. Ma questa generazione è anche quellamaggiormente legata al benessere e al lusso. Infatti, sono più numerosi, rispetto alle generazioni precedenti, coloro che a 15 anni hanno già acquistato un bene di lusso. Passando alle modalità di acquisto si dà per scontato che i giovani cresciuti nell’era della digitalizzazione non frequentino più inegozi fisici ma in realtà non hanno abbandonato completamente questa pratica, anche se la preferiscono se è in qualche modo collegata al mondo virtuale e in particolare ai social media. Anche gli acquisti online vengono prediletti se provenienti da sponsorizzazioni suInstagramoTikTok, una tendenza che conferma come i social media siano un forte punto di riferimento per le Generazioni Z, al punto che le pubblicità dei singoli prodotti che proliferano su queste piattaforme permettono anche a marchi più piccoli di ottenere un buon successo. Sulla scia di questo, The Economist evidenzia come i ragazzi americani siano piùinclinirispetto al resto della popolazionea usare i loro smartphone per i loro acquistie a rimandarli se i metodi di pagamento offerti sono limitati. A facilitare questa modalità tra le nuove generazioni, il fatto cheda qualche anno sia presente sui diversi smartphone un portafoglio virtuale, sotto forma di applicazione, in cui è possibile memorizzare i numeri delle carte di credito e di debito, permettendo di acquistare qualunque cosa senza dover portare fisicamente con sé il proprio portafoglio. Altro importantemetodo diffusotra le Generazione Z è la modalitàcompra ora, paga dopo. Tale servizio, il cui utilizzo sta crescendo esponenzialmente, permette diacquistare qualcosa, il più delle volte online, epagarlo in seguitoin un’unica soluzione o a rate, grazie a un finanziamento a breve termine senza interessi. La differenza importante rispetto ai tradizionali piani di rateizzazione è che l’ordine viene spedito subito dopo essere stato effettuato, senza bisogno di fare nemmeno il primo pagamento. Dunque, i giovani protagonisti del mercato sono numerosi, soprattutto negli Stati Uniti, dove sono110 milioni gli appartenenti alla Generazione Z e i Millennials, un terzo della popolazione. Tutti sempre più esigenti. È stato rilevato infatti che oltre l’elevato grado di scolarizzazione posseduto dalle nuove generazioni, forte è anche la loro educazione finanziaria, che li rende molto più propensi a voler aumentare la propria consapevolezza finanziaria, per imparare a muovere, gestire e risparmiare le finanze. L’Italia, secondo uno studio del 2020 delComitato per il progresso e il coordinamento delle attività di educazione finanziariapresenta il più basso livello di educazione finanziaria in Europa, ma è interessante notare come all’interno della popolazione questasia inversamente proporzionale all’età: il 47% dei Millennial possiede conoscenze finanziarie di base adeguate contro il 35% degli over 55. I nuovi consumatori presenti oggi sulla scena si distinguono per la voglia di cambiamento, l’attenzione all’autentico e la premura verso l’ambiente circostante. Difficile dare delle definizioni certe poiché la società di oggiè in continua evoluzione, ma stare al passo con le nuove generazioni permette di comprendere al meglio le esigenze sul mercato.

Redazione

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