Ecco un nuovo capitolo della guerra che le scuole americane stanno muovendocontro i social network. Una guerra che si espande a macchia d’olio su tutto il territorio federale e che, in questo caso, sembra celare una silenziosabattaglia geopoliticatraUsa eCina. Il campo della contesa sono i dati. Dati che riguarderebberoinformazioni sensibili sulla posizione, le abitudini personali e gli interessi degli utenti americaniche, secondo una certa parte dell’opinione pubblica statunitense,il Governo cinese potrebbe sfruttare per la propria propaganda. Gli oltre25.000 studenti di Auburn, in Alabama,al rientro dalle vacanze natalizie hanno ricevuto sulla propria casella di posta elettronica un’email alquanto insolita. Il mittente era l’università: “La scuola ha bandito TikTokdalle reti Wi-Fi del campus per proteggere informazioni preziose e ridurre le possibili minacce alla sicurezza informatica associate all’utilizzo del social”. Ma, non è un caso isolato.I college dell’Idaho,tra cui laBoise State Universitye l’University of Oklahoma,hanno recentemente tagliato fuori TikTok dallereti Wi-Fi dei loro campus. Alcuni, come l’Idaho State University, sono arrivati al punto di disattivare il proprio account TikTok ufficiale. Non è escluso che nei prossimi giorni non ci siano altre novità:il governatore Greg Gianforte del Montana,in una lettera pubblicata il 3 gennaio, chiedeva al sistema universitario dello Stato di interrompere l’accesso diTikTokalle sue reti, parlando di rischi per la sicurezza. Un disegno di legge bipartisan presentato al Congressoil mese scorsovieterebbe l’appa tutti negli Usa. Il Procuratore Generale dell’Indiana ha citato in giudizio TikTok, accusando la società di essereingannevole sui rischi per la sicurezza e la privacy. TikTok nel frattempo non l’ha presa bene. “Siamo delusi dal fatto che così tanti Stati stiano saltando sul carro politico per attuare politiche che non faranno nulla per far progredire la sicurezza informatica e si basano su falsità infondate su TikTok – si legge in una nota di Jamal Brown, portavoce di TikTok – Siamo particolarmente dispiaciuti di vedere le conseguenze indesiderate di queste politiche affrettate che iniziano a incidere sulla capacità delle università pubbliche di condividere informazioni, reclutare studenti e costruire comunità attorno a squadre atletiche, gruppi di studenti, pubblicazioni universitarie e altro”. La società cinese negli ultimi mesi ha cercato in tutti i modi di mettere in luce i suoi sforzi pergarantire lasicurezza delle informazioni.Tra i tanti, anche iltrasferimento dei datidegli utenti statunitensisu un sistema di archiviazionecloud gestito daOracle,la società di software della Silicon Valley. Neanche le reazioni sconcertate degli studenti si sono fatte attendere. Moltiragazzi non condividono i timori in termini di privacy e sicurezza. Gli studenti di Auburn, per esempio,hanno raccontato alNew York Timesche TikTok è una forma di intrattenimento, ormai è parte integrante della vita del campus: chi realizza brevi video per fare pubblicità alla squadra di calcio della scuola, chi sponsorizza il reclutamento di confraternite, chi lancia nuove mode universitarie. «Lo usiamo perpromuovere tutte le organizzazionidi Auburn, emostrare sul social la vita universitaria.Capisco la preoccupazione di non saper che fine fanno i nostri dati, ma non è una cosa specifica di TikTok,tutte le app di social media lo fanno», ha spiegato la studente Ansley Franco al quotidiano americano. Per ora, il divieto non sembra aver stravolto la vita dei ragazzi, che potranno continuare autilizzare il social network dai loro dispositivi personali con la propriaconnessione dati,senza accedere alla rete universitaria.
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