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Francia: il Governo al varo di 6 reattori nucleari europei ad aria pressurizzata

 

Era stato annunciato lo scorso anno da Emmanuel Macron. Ora il progetto di ampliare il parconuclearefrancese potrebbe diventare realtà. Il Governo infatti presenterà al Senato un disegno di legge per impedire alla burocrazia di ostacolare la costruzione dinuovi impianti: la Ministra della Transizione Energetica francese,Agnés Pannier-Runacher, ha specificato che il Paese ha delle difficoltà nella realizzazione dei suoi progetti proprio a causa delle complessità amministrative e dei ricorsi. Il testo, fa sapereLe Figaro,rappresenterà la pietra miliare del progetto, la cui realizzazione è prevista entro 25 anni. Nello specifico, dichiara Pannier-Runacher, «la costruzione di sei nuovi Epr -reattori nucleari europei ad acqua pressurizzata- costituisce il più grande progetto industriale avviato in Francia dagli anni Settanta e uno dei più grandi al mondo». Un tempo il più grande esportatore di elettricità d’Europa, oggi lo Stato è costretto a comprare più energia di quanta ne venda. Dei 56 reattori presenti sul territorio, quasi la metà è inattiva. Ma il progetto sarebbe quello diportare il numero di impianti attivi a 45. La discussione del disegno di legge non sarà però semplice. Il governo, infatti, è stato accusato di incoerenza perché Macron nel 2017 era stato eletto, tra le altre cose, anche grazie alla promessa diridurre la quota del nucleare nel mix energetico al 50%. Inoltre, il testo discusso verrà anche sottoposto alla rappresentanza nazionale delProgramma energetico pluriennale(Ppe), che fisserà i nuovi obiettivi di produzione di energia elettrica. Ma la discussione non avverrà prima dell’estate. «La nostra legislazione non è stata progettata per questo tipo di progetti – ha dichiarato la Ministra Pannier-Runacher – Questo giustifica misure eccezionali, come fu per i Giochi Olimpici. Le procedure non devono ostacolare il progetto industriale». In merito, la Commissione Affari Economici del Senato ha affermato che il testo tecnico è stato trasformato in una visione politica attraverso i diversi emendamenti che anticipano l’arrivo del Ppe, eliminando l’obiettivo del 50% di produzione nucleare entro il 2035. Una questione tecnica trasformata in una battaglia politica, che però sembra arrivare in un momento delicato in cui lo sviluppo di energia nazionale rappresenta un ottimo strumento per contrastare la crisi energetica in atto. Su questo fronte, la Ministra Pannier-Runacher ha specificato: «Sappiamo che dovremo consumare molta meno energia e produrne molta di più sul nostro territoriose vogliamo abbracciare la transizione energetica: e questa è la chiave della nostra indipendenza. Non possiamo sprecare altro tempo». Parallelamente, il settore del nucleare, in Francia, ha una credibilità tutta da ricostruire. Infatti, i ritardi accumulati nel programma di manutenzione dell’attuale parco e la comparsa di difetti produttivi hanno causato un calo di produzione senza precedenti. Che ha portato l’ombra di unaminaccia di interruzione di corrente per questo inverno.

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