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Gli appunti di Giorgia (parte 5)

 

Quinto appuntamento (qui il video) con “Gli appunti di Giorgia”, un appuntamento speciale in quanto il tema centrale è uno solo, ilcaro carburanti. L’obiettivo è fare chiarezza e la Premier inizia facendo riferimento al video del 2019 che circola ultimamente in rete che vede Giorgia Meloni fare benzina e chiedere il taglio delle accise. La Presidente conferma che è tuttoraconvinta della necessità di tagliare le accise, ma sottolinea l’importanza di fare riferimento al periodo storico in cui ci troviamo, «una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte». Giorgia Meloni sottolinea che lei non ha mai promesso alcuno sconto, proprio perché la situazione è critica, ma si dice comunque speranzosa. Cosa ha fatto il Governo con laLegge di bilancio? Non ha sicuramente aumentato le accise, ha semplicemente confermato il provvedimento del precedenteGoverno Draghi. Perché? Per una questione economica:il taglio delle accise costa mediamente 1 miliardo al mese, per un totale di circa 10 miliardi all’anno. Si poteva fare? Assolutamente sì, ma danneggiando altri settori, per esempio non sarebbe stato possibile l’aumento dell’assegno unico, non sarebbe stato neanche possibile aumentare la platea dei beneficiari delbonus bolletteoppure del bonus carrello. Tagliare le accise aiuta tutti, indipendentemente dalla condizione economica e dall’automobile e, secondo la Premier, sarebbe stato più giusto focalizzare l’attenzione su quelle misure volte all’aiuto dei più fragili, «una scelta di giustizia sociale». Inoltre, guardando al mercato del petrolio, si è notato che il prezzo stava scendendo (in merito, la Premier esorta anche a controllare le applicazioni per i prezzi in tempo reale). Il dato verificabile pubblicato dalMinistero delle Imprese e del Made in Italydel prezzo medio della benzina per la settimana scorsa era di 1,812 euro/l; sicuramente un prezzo non basso, ma comunque più gestibile rispetto ad alcuni mesi o anni fa. Fornisce anche qualche dato del passato: il 30 maggio 2022 il prezzo medio della benzina era a 1,885 euro/l, il 27 giugno 2,073 euro, il 18 luglio 1,988 euro. Il prezzo medio di 1,800 euro/l era presente anche a marzo 2012 (Governo Monti), marzo 2014 (Governo Renzi). Il Governo comunque, sostiene la Presidente, si sta muovendo perevitare speculazioni e truffe. La premier ci tiene anche a sottolineare l’onestà della maggior parte dei benzinai, rimarcato che proprio per tutelarli è necessario verificare e che per questo la Guardia di Finanza ha avviato dei controlli su tutto il Paese. Nel Consiglio dei Ministri si è deciso di avviare anche delle sanzioni per coloro che non rispetteranno le regole. Inoltre, è stato stabilito l’obbligo, per ciascun benzinaio, di esporre il prezzo medio giornaliero. Giorgia Meloni conclude il suo discorso dicendo di essere sempre più convinta delle scelte prese dal Governo per aiutare le famiglie e le persone davvero bisognose di sostegno.

Redazione

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