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Che fine fa l’albero di Natale dopo le feste?

 

Che siavero o finto, classico o moderno, vivo o sintetico, piccolo o grande, l’albero di Nataleè il vero protagonista delle feste.Non è Natale senza l’albero, qualunque esso sia e a confermarlo il fatto chepiù di 8 italiani su 10 non vi rinunciano. Secondo le stime di Coldiretti, nel nostro Paese ne vengono venduti circa 10 milioni ogni anno. Di questi il 63% è fatto interamente diplasticama non manca chi preferisce alberiveri. A prescindere dalla scelta tuttavia, ogni annoarriva, inesorabile,il momentoin cuidobbiamo togliere palline e lucine ecapire che fine far fare all’alberodi Natale, vero o finto. Come occuparsi degli alberi di Natale veri Per prima cosa è necessario fare una distinzione. Esistono alberisenza radici, che una volta usati il più delle volte vengonobuttati e smaltiti come rifiuti verdi; e quellicon le radici che, passate le feste,vengono ripiantati. Ma attenzione: non si tratta di un’operazione così semplice. Se volete dare una seconda vita ai vostrialberi di Natale vericon radicidovete, in primo luogo, avere ungiardino o un grande spazio esternoverdea disposizione, oltre a sapere come curarlo, mantenerlo e farlo crescere bene. Se disponete di pollice verde e vi intendete dell’argomento, non ci saranno grandi problemi ma se invece non siete abili giardinieri e non amate dilettarvi in questo passatempo, è meglio lasciar perdere. Potete peròportare il vostro arbusto vivo in un vivaio specializzato, dove sarà qualche esperto a prendersene cura e a dargli davvero la seconda vita che merita. Come occuparsi degli alberi di Natale finti I motivi principali per cui moltissimi italiani preferiscono unalbero di Natale fintosono il prezzo inferiore e la comodità maggiore. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Questi oggetti sono infatti dimateriale sinteticoe per realizzarne uno di medie dimensioni si emettono nell’atmosfera ben35 kg di anidride carbonica. Unalbero di Natale fintodi medie dimensioni, insomma, non è un grande amico dell’ambiente. Gli studi dimostrano che per renderlo piùeco-friendlypossibiledovremmo tenerlo con noi per almeno vent’anni. Cosa che, di fatto, avviene molto raramente visto che la maggior parte delle persone se ne sbarazza dopo pochi Natali. Finite le festeinvece si dovrebbemettere nello scatolone e tirarlo fuori gli anni successivi, oppure rivenderlo o regalarlo ad associazioni o scuole. Se invece è distrutto e ce ne vogliamo assolutamente liberare, è necessario seguire le linee guida del Comune di residenza persmaltirlonel modo corretto., visto che non basta che sia fatto diplasticaper buttarlo nellaraccolta della plastica. Quando togliere l’albero di Natale Un’altra domanda che molti si fanno è quale sia il momento più adatto per togliere l’albero di Natale. «L’epifaniatutte le feste porta via», recita un antico e popolare proverbio e di conseguenza il 6 gennaio sembra essere la risposta più corretta e diffusa. Ma non per tutti è così. Sono moltissimi gli italiani che rimandano il momento di ben 27 giorni. Il motivo? Il2 febbraiodi ogni anno ricorre la festa della Candelora, per i cattolici, il momento in cui si celebra la benedizione delle candele al tempio da parte di Gesù, nonché la purificazione di Maria dopo la nascita di Cristo. Si tratta di due avvenimenti centrali per il cristianesimo che vengono raccontati nella Bibbia e che alcuni fanno coincidere anche con il momento di togliere l’albero.

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