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Il Regno Unito “corre” verso le auto elettriche

 

Durante l’anno2022sono state installate più di8.700 colonnine elettriche pubbliche nel Regno Unito, arrivando aun totale di circa 37.000 dispositivi. Un incremento del 33%, leggermente inferiore agli anni precedenti. Un trend che conferma laprogressiva elettrificazione del Paeseper quanto riguarda ilsettore dei veicoli,il quale ha conosciuto una netta accelerazione nel periodo fra il 2016 e il 2021. Sul totale installato, circa6.700 dispositivi sono strutturati per la ricarica ultra-rapidagrazie agli investimenti promossi dai produttori di auto elettriche e dispositivi connessi comeTeslaeInstavolt, e dai programmi di elettrificazione promossi dalle compagnie petrolifereShell & BP. In futuro il quantitativo di colonnine dovrebbero incrementare drasticamente, soprattutto a partire dal 2025, secondo gli obiettivi del precedente governo di Boris Johnson che aveva posto come target la possibilità di usufruire di 300.000 colonnine entro il 2030. Anno in cui teoricamente la vendita di tutti i veicoli legati ai motori a combustione sarà vietata nel Regno Unito. Ma nonostante gli sforzi in corso esistono ancoratroppi intoppi legislativi sul percorso che porta alla realizzazione definitiva dellatransizione, secondo Chris Pateman-Jones, amministratore delegato diConnected Kerb, società impegnata nell’installazione di 190.000 colonnine entro il 2030: «È necessario fare molto di più se si vuole che il paese sia EV-ready per il 2030. Le autorità locali devono installare centinaia, persino migliaia, di punti di ricarica nella loro area, non solo una manciata. L’economia di scala rimane la più grande sfida per l’industria deiveicoli elettrici, ma anche l’installazione nei posti giusti dove c’è la maggiore necessità è fondamentale. La collaborazione tra governo centrale, autorità locali, imprese e operatori dei punti di ricarica è un prerequisito per sbloccare i finanziamenti necessari per una transizione completa, così come conquistare i cuori e le menti delle comunità locali riguardo i vantaggi dei veicoli elettrici». Ulteriori preoccupazioni sono sorte a causa dellacrisi energetica,con il rapidorialzo delle tariffe elettrichedel 42% dal marzo 2022: «Per chi ha già fatto il passaggio all’auto elettrica o sta pensando di farlo, resta il fatto chela ricarica fuori casa costa meno rispetto al rifornimento di un’auto abenzina o diesel,ma questi dati mostrano che il gap si sta assottigliando a causa dell’enorme aumento del costo dell’elettricità» ha dichiarato Simon Williams, portavoce dell’organizzazione automobilisticaRAC Charge Watch. Al contrario del Regno Unito,l’Italia continua a rimanere molto arretrata rispetto ai processi di elettrificazione in corso in Europa, con addirittura un calo della quota dimercato delle autoelettrichefra gennaio e novembre 2022,scesa al 3,7%rispetto al 4,4% del 2021. I fondi destinati alle colonnine elettriche (circa 870 milioni di euro) risultano per il momento bloccati. La deputata Ylenja Lucaselli, Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione scritta rivolta ai ministeri competenti, senza aver ricevuto ancora una risposta.

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