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Come riciclare gli avanzi di Natale?

 

Riutilizzare ilciboavanzato e farne nuovi piatti è uno dei modi migliori per salvaguardare l’ecosistema ed evitare inutilisprechi, soprattutto nel periodo natalizio, quando l’abbondanza culinaria è quasi la regola. Oggi si pensa alriciclo del ciboprima di tutto in otticagreenma questa pratica affonda le radici in periodi in cui il tema non era affatto nel dibattito pubblico.Già le nostrenonnee bisnonne, infatti,sapevano come non buttare via niente incucinain un tempo in cui il consumismo non esisteva e il cibo era considerato sacro. Seguire il loro esempio è sempre utile e in particolar modo durante lefeste natalizie, quando le eccedenze alimentari tendono a essere più della norma. IlNatalein famiglia è da sempre caratterizzato dall’abbondanzae dai sapori della tradizione e lo dicono anche i numeri. Daun’indagine Coldiretti/Ixe’del 2019 emerge chea 9 italiani su 10 (il 91%) avanzano cibo durante le festività.Solo a una minima percentuale di famiglie (il 7%) non avanza nulla e il 2% dona le eccedenze in beneficenza. Il 75% serve pesce alla vigilia di Natale e carne per il pranzo del 25 dicembre, con bolliti, cappelletti in brodo, arrosti, minestre e fritti, il tutto con una media di 3,6 ore in cucina riservate alla preparazione dei pasti e2,4 miliardi di euro spesi. 1/3 di ciò che viene acquistato e non consumato diventa avanzo di cibo, traducendosi in una perdita economica di 1 miliardo e 200 milioni di euro. Quest’anno la situazione non è migliorata esempresecondo Coldiretti, il 58% degli italiani ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti. Una pratica che coniuga il risparmio con il valore etico della lotta agli sprechi. Ecco, quindi,qualche consiglio per riciclare al meglio gli avanzi delle feste natalizie, allungando la vita ai cibi e portando in tavola piatti appetitosi e originali. Ilpesceè sicuramente tra le pietanze più consumati durante le feste, ma vista la sua delicatezza e la poca resistenza si fa spesso fatica a riutilizzarlo. Il modo più semplice è trasformarlo inpolpettine, sminuzzandolo e poi mescolando i pezzi con due o tre uova in base alla quantità, prezzemolo e succo di limone. Dopo averle composte basta cuocercele in forno, passandole prima nell’albume dell’uovo e nella farina oppure nel pan grattato. Una volta pronte si possono servire con una crema di ceci aromatizzata al timo. Nemmeno lacarnesolitamente manca nei pasti natalizi e si può trasformare anch’essa in polpettoni o medaglioni. Tritare tutta la carne avanzata mescolandola con uova, latte, 1-2 cucchiai di amido di mais, qualche erba a piacimento ed eventualmente formaggio. Le polpette dicarnesi possono cuocere in forno o in pentola con un po’ di sugo di pomodoro. Anche laverduralessata o arrostita può avere una seconda vita. Facendola a pezzetti e aggiungendo uova, prosciutto e formaggi avanzati si possono infatti preparare sformatie frittate.La verdura a pezzi può anche essere congelata, meglio se fatta prima sbollentare per 10 minuti e usata in un secondo momento per brodi vegetali o minestre. Dalpane avanzatosi possono invece ricavarecrostini e pan grattato. Spesso protagonista delle tavole natalizie, lafrutta seccadopo le festività si fa fatica a smaltire ma con essa è possibile creare diversidolci. Si può a esempio caramellare o sminuzzare per preparare un dolce leggero con farina, cannella, poco burro e zucchero e uova o farne dei torroni. Con lafrutta frescasi possono invece realizzaremarmellate, frullati o macedonie. Quest’ultima, arricchita con panna, scaglie di cioccolato fondente e pezzetti di mandorla, diventa un ottimo dessert. Indiscussi re delle feste sono però pandori e i panettoni. Per riproporli sulle tavole basta dare loro una nuova vestepiù cremosa aggiungendovicremaal cioccolato, chantilly, alla frutta o panna, oppure bagnandoli leggermente con acqua erumo acqua e zucchero. Ilpandoroin particolaresi presta a trasformarsi in molti dolcicome il classico tiramisù, sostituendo i savoiardi con le fette avanzato. Per i bambini, un ripieno di crema alla nocciola può trasformare il pandoro in un goloso panino. Ritagliate le fette a quadratini alti due centimetri e larghi 10; tostateli solo da un lato in una padella con una noce di burro. Nel frattempo, fate sciogliere a bagnomaria una crema di nocciola e lasciatela in caldo. Trasferite le fette di pandoro tostate su un piano da lavoro, farcite con la crema calda la parte non tostata e chiudetele e spolverate con abbondante zucchero a velo setacciato con un pizzico di cannella. Con ilpanettoneinfine si può fare un semplice dolce sistemando le fette in una pirofila, inzuppandole di caffè e cospargendole con una crema pasticcera o al cioccolato calda.

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