Pare che lo scambio sia avvenuto nellanursery, dove i neonati vengono lasciati poco dopo il parto: in un ospedale di Sofia,inBulgaria, 2 bambininati entrambi il 13 settembresono stati scambiati tra loroe assegnati alle famiglie sbagliate. Se n’è accorta la madre di uno dei due: gli occhi più scuri del previsto le hanno acceso un campanello d’allarme. La notizia è stata rivelata da diversi media bulgari prima diNatale, e ilquotidianoLe Mondel’ha ripresain questi giorni:la procura di Sofia ha aperto un’inchiestaper lo scambio. Sarebbe avvenuto durante la pratica “ereditata dal comunismo”, scrive il giornale francese, tuttora vigente e largamente discussa dai neo genitori in Bulgaria, per cui i bambiniappena nativengono portati per qualche ora in una stanzaad hocsubito dopo il parto, e dotati di braccialetti numerati per distinguerli. Al momento dell’affidamento ai genitori, poi, non vengono più controllati.Un processo confusionario, che ha portato i bambini ad avere un braccialetto diverso rispetto alle loro madri. Il direttore dell’ospedale di Sheinovo, Roumen Velev, che ha ammesso l’errore della struttura è rimasto sorpreso dall’episodio, mai visto in trent’anni di carriera, e stranito che i genitori non se ne fossero accorti per diversi mesi. Il dubbio è sorto a una delle due madri, infatti, solo alcune settimane dopo il parto: la donna ha notato che il colore degli occhi del bambino era diverso da quello previsto, e la somiglianza con il piccolo era ben poca.Un test del Dna, a dicembre, ha confermato la svista dell’ospedale: non c’era alcuna parentela tra loro. La struttura, poi, una volta contattata, ha immediatamente avvisato l’altra famiglia. Come riportaLe Monde, l’indagine amministrativa cercherà di scoprire cosa possa aver portato a questa confusione. Secondo il ministro della Salute bulgaro Asen Medzhidiev, «la negligenza è stata dimostrata in più fasi del processo».Per ora i 2 neonati dovranno rimanere con i genitori legali, in attesa di un eventuale procedimento. Secondo il sito di informazione bulgaraNovinite, l’altra donna inizialmente non avrebbe accettato di presentarsi in ospedale per un test del Dna. Se qualcuno fosse responsabile di aver sostituito deliberatamente un neonato, la legge potrebbe punirlo con la reclusione fino a 2 anni.
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